
Si trova a Palermo Villa Tasca, preziosa testimonianza di antico palazzo nobiliare, all’interno del quale si respirano ancora i fasti di un periodo felice fatto di ricchi abiti, importanti acconciature e una particolarità architettonica, tutt’ora ben conservata. La storia che la interessa è molto lunga, essendo stata costruita già nel XVI secolo dai Bologna, per poi divenire di proprietà dei duchi di Camastra. A completare la villa suburbana, già allora, si trovava un formale giardino con parterre sul fronte, agrumeti e campi coltivati, baciati dal caldo sole siciliano. A metà Ottocento però, il conte Lucio Tasca, con la moglie Beatrice Lanza, pensò di introdurre una fauna esotica che in città ben riusciva a crescere, date le temperature piuttosto alte e che costituiva, del resto, il primo esempio di questo genere in una Palermo, ancora poco legata all’Oriente. Un lungo restauro, quindi, fece assumere alla residenza un aspetto tardoneoclassico e divenne punto focale di una moda dilagante: quello della flora tropicale e dell’allestimento esterno fatto di laghetti ornamentali e piccole grotte.
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