
Me lo ricordo ancora quando ho visto la mia stella alpina, ero ancora una bambina e rimasi comunque affascinata dalla sua presenza. Le mie origini di sicuro non sono legate al freddo e alla montagna, per cui anche un semplice fiocco di neve, ancora oggi, resta una grande emozione, figuriamoci un tale esemplare comunque abbastanza raro. Cercando in rete, visto che ricordavo di una storia che mi raccontavano da piccola, ho avuto la conferma che anche per chi è abituato al grande freddo e impara ogni anno a proprie spese che la natura si risveglia dopo mesi di gelo, notarla è una suggestione interessante. In Valle d’Aosta, infatti, esiste proprio una leggenda sulla stella alpina e sulla sua nascita che non ho potuto fare in modo di riportarvi:





Primavera, tempo di gite scolastiche e viaggi di istruzione: tra le mete ideali c’è Napoli con la sua Città della Scienza, il primo Science Centre italiano, una realtà che si colloca nella tradizione dei musei scientifici di nuova e recente generazione e si rivolge soprattutto a un pubblico di giovani e di non addetti ai lavori. Città della Scienza è situata nell’area ovest della città, a Bagnoli, tra l’isolotto di Nisida e il versante nord della collina di Posillipo e si affaccia direttamente sul mare. L’edificio che lo ospita è un suggestivo stabilimento industriale della prima metà dell’Ottocento che offre una superficie espositiva complessiva di dodicimila metri quadrati. Ma cos’è di preciso la Città della Scienza?
Nell’incantevole borgo medioevale di Compiano, situato in provincia di Parma, si trova un museo unico nel suo genere dedicato ad un capitolo della storia degli italiani affascinante e sconosciuto, quella degli “Orsanti“. Qui, in piena Val di Taro, nonostante le nobili origini legate a uno splendido castello, tuttora visitabile, che fu dei Malaspina e poi dei Visconti, un tempo non c’era altra scelta se non restare a far vita grama o emigrare e tentare la sorte in altre contrade. Cominciò così, per necessità, l’avventura degli Orsanti, che ancora non sapevano che sarebbero stati chiamati con questo strano nome. Chi erano gli “Orsanti“? E cosa contiene il museo a loro dedicato?