Esiste una sottile differenza che non tutti conoscono, ma che è molto importante soprattutto quando ci si siede a tavola e si decide di ordinare un piatto della tradizione locale. La cucina romagnola e quella emiliana non sono identiche e chi decide di trascorrere le proprie vacanze in riviera deve conoscere l’esatto vocabolario che rappresenta le pietanze dell’una e dell’altra secolare gastronomia. Superato il fiume Sillaro, infatti, ci si allontana dalla più pesante presenza di burro e maiale, per avvicinarsi all’olio e al pesce. In questo senso, quindi, non è esatto pensare di trovarsi nella patria del tortellino, mentre si possono chiedere, ad esempio, i cappelletti di magro ripieni di formaggio. Per chi si reputa, poi, una “buona forchetta”, sono da provare pure gli orecchioni, i ravioli a mezzaluna con dentro un ripieno di verdura e formaggio. Il tutto, nel periodo della bella stagione, innaffiato con dell’ottima salsa di pesce.
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