Africa: scalare il Kilimanjaro, quando andare

Gennaio, febbraio e settembre: sono questi i mesi migliori per organizzare un viaggio che è unico come pochi altri. Se amate l’avventura e le prove che poi regalano grandi emozioni potrete decidere di scalare il Kilimanjaro, la vetta più alta dell’Africa. Man mano che inzia la salita, cambiano anche i paesaggi, ed ecco che attraverserete foreste pluviali e brughiere e anche un deserto d’alta quota fino ad arrivare ai ghiacciai striati di blu, vicino la cima. Se volete intraprendere tale percorso dovrete partire dall’ingresso del Parco Nazionale del Kilimanjaro, dove potrete anche notare tipiche scene di vita quotidiana locale. Nell’aria, infatti, comincerà a spandersi l’aroma dell’ugali, la polenta di mais e mentre le donne cucinano i bambini intorno giocano e sorridono.

Ben presto inizierà la foresta, l’umida nebbia e gli alti alberi tipici. Il secondo giorno, invece, il sentiero si aprirà su una brughiera con alte torri di lobelie e seneci e comincerete a salire. Giungerete fino ad un paesaggio alpino toccioso e desertico. Dall’atmosfera lunare che si respira da queste parti, arriverete fino alle due vette del Kibo e del Mawenzi.

Per quanto riguarda la durata del soggiorno, ricordate che il sentiero in tutto è lungo ben 48 chilometri e impiegherete almeno cinque giorni per salire e scendere. E’ possibile intraprendere diversi percorsi per giungere al Kilimanjaro, ma il più noto è certamente la Marangu Route. Nel corso dell’itinerario in questione, troverete anche vari rifugi dove poter pernottare e non manca la procedura di evacuazione per tutte le emergenze. Le scalate sono organizzate da varie agenzie locali, con l’ausilio di guide e portatori. In ogni caso, prima di partire trascorrerete una settimana sopra i 1500 metri, per abituarvi all’altitudine. Per il tratto finale partirete di notte e arriverete all’alba, ma non fatevi prendere dalla frenesia e procedete lentamente, anche se sentite che potreste andare più veloci.

Lascia un commento