Viaggio al Castello di Ferrara

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Di tutte le bellezze che interessano la città di Ferrara, il castello estense è certamente il monumento che maggiormente cattura la vista e l’interesse di qualunque turista che la visiti. Detto anche di San Michele, rappresenta la storia del luogo e risale al lontano 1385, quando si rese necessaria la costruzione di una fortezza che avesse la capacità di esercitare un valente controllo politico e militare di tutta la zona. Per far si che l’opera iniziasse sotto i migliori auspici, la prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, che è proprio il giorno dedicato a San Michele, protettore di porte e di rocche che dominano le cittadine. Qui, tra l’altro pare che Torquato Tasso trovò l’ispirazione per scrivere la sua “Gerusalemme liberata”.

La sua costruzione fu commissionata all’architetto Bartolino da Novara, che già aveva preso parte alla realizzazione del castello di Pavia con ottimi risultati e anche a quello di Padova, quindi la sua buona esperienza in opere di questo genere convinse il marchese Niccolò II D’Este il quale fremeva per reprimere i moti repressivi popolari che già, nel maggio dello stesso anno, avevano colpito la città. Intorno alla Torre dei Leoni, quindi, prese forma piano piano questa bellissima fortezza che diventò, ben presto, un prestigioso centro di incontri fra nobili personaggi che per quasi due secoli, fra il Quattrocento e il Cinquecento, si ritrovavano nei sontuosi locali occupati dalla corte estense.

L’architetto collegò la torre d’avvistamento preesistente con altre tre e diede alla struttura l’attuale pianta. Nel tardo Cinquecento il castello fu incendiato e fu successivamente restaurato da Girolamo Carpi che vi aggiunse dei sofisticati sovraccorpi che gli conferirono un tocco di ricercatezza rinascimentale. L’iniziale funzione difensiva portò alla costruzione anche dei ponti levatoi e del fossato, ancora oggi molto suggestivi da vedere, soprattutto perchè l’intero edifico è molto ben conservato.

foto di: equilibriarte

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