Viaggi e cibo: gli alimenti più strani da provare

I viaggi enogastronomici sono una fiorente realtà del settore: quello che vogliamo fare però in questo caso è farvi conoscere alcuni degli alimenti più strani esistenti in alcuni dei paesi più interessanti che si potrebbero visitare nel corso delle proprie vacanze.

Qualcosa che difficilmente si dimentica se si ha la possibilità di provarlo ed è qualcosa che non consiglieremo a moltissime persone è “l’uovo dei cent’anni”, tipica leccornia cinese: ci vuole moltissimo coraggio, non tanto per il sapore, del quale moltissime persone parlano bene quanto dell’aspetto. Si tratta di un uovo di anatra o quaglia che viene conservato per settimane o mesi e che di conseguenza presenta un tuorlo tra il verde ed il grigiastro ed un albume sul rossiccio-marroncino. Sulla stessa linea di shock è possibile incontrare l’ìslandese Hàkarl, ovvero lo “squalo fermentato”. La loro carne non può essere consumata subito dopo la pesca per via di problemi legati al loro sistema immunitario e per questo motivo viene lasciata a fermentare per un periodo che va dai 3 ai 6 mesi: in questo caso anche il sapore è discutibile, ma c’è a chi piace e non poco.

In Nepal durante la festa indù Dashain agli ospiti sono servite interiora di animali, che includono cervello fritto, testicoli, polmoni farciti con uova: qualcosa di molto simile alla cucina contadina italiana arricchita di maggiore condimento ed elementi. In questo caso un pensiero ce lo si può fare.

Se si è alla ricerca di insetti, di sicuro le specialità di Cambogia e Zimbawe fanno al caso dei palati forti: nel primo paese vengono serviti diversi tipi di insetti croccanti, in particolare ragni, mentre nel secondo una vera e propria prelibatezza è rappresentata dai vermi di Mopane, fritti e serviti insieme a pomodori, aglio e cipolle.

 

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