Trekking a Tahiti: natura selvaggia in Polinesia

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Un giro in Polinesia parte sempre da Tahiti, ma la maggior parte delle volte i turisti scelgono subito le destinazioni vicine tra resort da sogno e mare cristallino. Questo luogo, però, riserva delle inaspettate sorprese e anche chi non è esperto del genere, dovrebbe comunque organizzare una battuta di trekking. Io qualche anno fa, ho optato per un itinerario di questo tipo l’ultimo giorno di vacanza, dopo aver girato meglio le isole limitrofe e devo dire che ho ricordi molto belli. Addentrandosi, oltre le zone turistiche, si scoprono cascate, vette vertiginose e meraviglie naturali, tipiche dell’arcipelago.

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Le valli sono attraversate da fiumi e le vette possono raggiungere i 2000 metri sul livello del mare. In più, nei villaggi si incontrano famiglie sorridenti e piccoli danzatori che provano coreografie e cercano di imparare al meglio quest’arte. Tra vegetazione lussureggiante, insomma, l’avventura non manca, ecco perché soprattutto da queste parti, ormai si fa strada il turismo “ecologico”.
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I percorsi da seguire sono diversi e perfetti per ogni tipo di difficoltà ed esigenza. Si può andare a piedi, a cavallo, in bicicletta, in 4×4, in quad, in elicottero, in parapendio. Si può arrivare fino alle valli selvagge o al sottobosco e qua e là ci sono misteriosi marae o antichi templi. I sentieri da percorrere a piedi sembrano spuntare in continuazione e non finire mai e intorno la straordinaria ricchezza della flora tahitiana. Mai dimenticare in Polinesia di alzare gli occhi al cielo. E’, infatti, una zona particolarmente ricca di volatili. Ci sono almeno 40 specie di uccelli di terra, 27 endemiche e 29 uccelli marini. Altra alternativa è quella di optare per un cavallo per le valli delle Marchesi, dove andare a caccia di reperti archeologici. Un mito da sfatare, per esempio, è che in questi luoghi da cartolina ci si deve dedicare per forza solo al dolce far niente e al mare. Certo quando ci si trova di fronte a sabbia chiara e fine come borotalco e acqua turchese, diventa anche difficile separarsene solo per un attimo. Tuttavia c’è altro da scoprire, dalla storia alla natura, passando per la cucina a base di pesce.
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Gli hotel danno la possibilità quasi sempre di noleggiare una mountain bike. Ci sono addirittura i resort dove è possibile prendere pure i mezzi motorizzati e arrivare dunque più lontano velocemente. In questo modo, si possono esplorare in profondità le isole in 4×4, quad o scooter. Per chi adora il brivido, ancora, esistono dei tour organizzati a bordo di un elicottero o ci si può gettare nel vuoto con il parapendio. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta, visto che sono previsti almeno trenta percorsi a Tahiti e circa dieci a Moorea. Per chi non si accontenta dell’aspetto turistico di tali luoghi, insomma, c’è molto di più. Cominciando da Tahiti, per esempio, si può scoprire il monte Marau e la sua vetta, il Belvedere con la sua vista panoramica sulla penisola, le tre cascate e i Giardini di Primavera di Vaipahi. A Moorea, invece, non mancano  le cascate di Afareaitu, il“cammino degli antenati” che conduce fino al “sentiero dell’ananas”, i circuiti pedagogici della Professional High School of Agriculture, il passo dei tre alberi di cocco dal Belvedere e i sentieri tortuosi della valle Opunohu.
Photo Credit: Thinkstock

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