Papua Nuova Guinea: la porta del paradiso

Se il vostro prossimo viaggio dovesse portare il nome di Papua Nuova Guinea, sappiate che state per entrare in un angolo di mondo talmente bello e affascinante da poter essere considerato, a pieno diritto, come la porta del paradiso. Una distesa di foreste pluviali tropicali, circondano vette montuose e vulcani, mentre davanti ai vostri occhi splendide formazioni coralline incontaminate lasciano nuotare liberi pesci di ogni misura e gradazione cromatica. La descrizione non renderà mai la perfezione di un posto così, situato fra l’equatore e l’Australia, l’ultima tra le isole che partendo dakl sud-est asiatico spiccano dal Pacifico. La maggior parte dei suoi territori, sono ancora quasi del tutto inesplorati e popolati da comunità indigene ferme all’epoca tribale. Ecco perchè questa vacanza unisce allo spettacolo della natura, un tocco di avventura ch non guasta mai. Non è impossibile, del resto, assistere a cerimonie tradizionali locali come il festival dei coccodrilli ad Ambuti.

Il termine Papua si riferisce ai capelli crespi della popolazione, ma anche la sua fauna è molto variegata e vi abitano 250 specie di mammiferi, 700 tipi di volatili e 9.000 specie di piante, con un patrimonio floro-faunistico unico al mondo. E’ proprio qui, del resto che vive il rarissimo uccello del paradiso e l’Attacus Atlas , la farfalla più grande del mondo. Nel secolo scorso, era divisa tra Gran Bretagna, Olanda e Prussia e solo nel 1920 la Società delle Nazioni ne affidò il controllo all’Australia. Dal 1975 è indipendente.

La capitale è Port Moresby che sorge su una insenatura molto suggestiva lungo la costa meridionale e, a volte è teatro di scontri violenti. E’ meglio, quindi, limitare il periodo di permanenza, ma non senza aver visto il National Museum and Art Gallery che racconta per reperti la storia dell’isola. Notevoli le spiagge come quella di Idler’s Beach, molto turistica e la costa davanti a Sinasi reef e Daugo Island.

Il nome riassume anche i territori presenti nel Paese. Sono compresi, infatti, la Papuasia e la Nuova Guinea orientale, un tempo gestita a livello coloniale. La parte orientale dell’isola Nuova Guinea, venne chiamata così dall’esploratore spagnolo Iniz Ortigo de Retes. Lo stesso scambiò gli autoctoni Papua per neri identici a quelli della Guinea africana. Questo, tuttavia, è un popolo che ne comprende molti all’interno e si tratta del secondo stato dell’Oceania per estensione dopo l’Australia. Da qui dista circa cento chilometri. La popolazione è attualmente divisa in molte tribù e il dato curioso è che quasi tutte vivono isolate dal resto del mondo. La sua linea costiera è super frastagliata con tanti golfi e insenature. Non mancano le pianure e le zone paludose, in particolare nei territori settentrionali e meridionali. Il paese è quasi tutto montano e la vetta più alta è il Monte Wilhelm. La foresta pluviale si trova nei tre quarti del territorio con il suo grande patrimonio. Interessante è sapere, infine, che si trova in una zona sismicamente molto attiva e non mancano i frequenti terremoti, maremoti e tsunami. Per cui, soprattutto in determinate stagioni, è sempre bene fare attenzione a questi violenti fenomeni naturali.

 

 

 

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