Marocco: qualche consiglio

Non bastano i racconti da mille e una notte per immaginare la bellezza del Marocco, dove le architetture tipiche orientali si fondono con una ricchezza ed uno stile tutto da vedere. Arrivare in questo tratto di Africa del Nord non è complicato, in quanto basta possedere un passaporto in corso di validità. Nel caso invece, si decida di prendere parte a viaggi di gruppo organizzati, basta portare esclusivamente la carta di identità valida per l’espatrio. Non è necessario il visto per entrare nel Paese se si resta per meno di tre mesi, ma non è possibile uscire se si possiede la moneta nazionale. Presentando le ricevute al termine della vacanza, quindi, si possono scambiare in euro soltanto i soldi acquistati in precedenza. Nello specifico, si tratta dei Dihram che costituiscono la moneta ufficiale con un euro che vale circa 11 MAD.

Per chiamare il Marocco dall’Italia il prefisso che si deve comporre è 00212 più il prefisso della località senza lo zero. Al contrario per telefonare nel Belpaese il prefisso è lo 0039. Se parliamo, invece, di strutture a livello sanitario, ovviamente non possiamo aspettarci la stessa media europea: di solito, le strutture private sono le migliori perché a pagamento, ma il costo di un ricovero può davvero essere molto alto. Per questo, quando si decide di partire, si deve stipulare una polizza assicurativa internazionale. Per fortuna sono presenti sul territorio moltissime farmacie che, raramente, non sono fornite di tutto, ma non è affidabile, invece, il servizio di ambulanza.

Nella grandi città come ad esempio, Casablanca o Rabat l’acqua è potabile, ma è sempre meglio preferirla imbottigliata e sigillata e non aggiungere ghiaccio. Ancora, è consigliabile non assumere insaccati, verdura cruda, frutta non sbucciata e latte non pastorizzato. Il clima lungo la costa è piacevole per tutto l’anno, mentre nelle zone montane sarebbe meglio evitare l’inverno perchè molto rigido.

Il nome del Marocco deriva dalla città di Marrakesh che nel Medioevo in Europa era conosciuta come “città di Marocco”. Nel Paese si parla l’arabo e il tamazight, mentre il locale dialetto arabo è il più diffuso e parlato. Molto diffuso è il francese, usato pure nella pubblica amministrazione, nell’istruzione superiore e nel commercio. La popolazione marocchina è composta da due gruppi etnici che sono i Berberi, indigeni e maggioritari e gli Arabi, di origine esterna. C’è pure una minoranza ebraica che è la più numerosa del mondo arabo. A livello di idioma, tanti indigeni, hanno adottato l’arabo dialettale marocchino, che sembra essere maggioritario. In linea di massima nelle regioni pianeggianti e nelle grandi città si parla la lingua araba, mente nel Rif, nella catena montuosa dell’Atlante e nelle regioni meridionali prevale la berbera. Nel profondo sud ecco l’etnia Sahrawi, mentre nelle città imperiali marocchine e nelle città costiere si trovano i discendenti dei moriscos di Spagna (a loro volta discendenti dei mori di al-Andalus), espulsi a seguito della Reconquista, che sono stimati in 5 milioni in tutto il Marocco. Si trovano soprattutto nelle città di Fes, Meknes, Rabat, Chefchaouen, Salé e Tétouan. Vi sono infine pure i gnawa, i discendenti degli schiavi neri deportati in Marocco nei secoli passati.

 

 

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