Sicilia, tra archeologia e natura

La natura ha racchiuso in Sicilia un “assaggio” di tutto quello che può offrire e, così, non mancano i vulcani, le spiagge con acqua trasparente, le zone aride al limite del desertico, le aree montagnose e aspre. Senza contare l’intervento dell’uomo che, nel corso dei secoli, l’ha arricchita di preziose testimonianze legate al suo passaggio e ancora presenti. L’elenco delle cose da vedere avendo a disposizione un pò di giorni è troppo lungo, ma abbiamo selezionato cinque luoghi indimenticabili, immersi tra natura e archeologia.

  • Riserva naturale dello Zingaro, Castellammare del Golfo: ogni anno, purtroppo, al centro di polemiche perché alcune aree vengono incendiate da piromani all’azione, è costituita da una serie parecchio vasta di ecosistemi mediterranei ed è conosciuta per la fauna marina costiera. E’ una delle pochissime areee di costa, dove non si trova una strada litoranea nella Trinacria. L’ingresso ha un costo di tre euro, due se ridotto.
  • Valle dei Templi di Agrigento: Sette templi di ordine dorico fanno di questo sito uno dei più conosciuti al mondo. Importantissimi sono, ad esempio, quello della Concordia, di Eracle e di Zeus Olimpico. Nel frattempo che si visita il complesso, ci si trova anche immersi in un trionfo di mandorli, vigneti ed uliveti. L’ingresso costa otto euro, quattro se ridotto. A partire dal 1997 è inserita nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Chiunque venga in vacanza nella Trinacria di solito include quest’area nel tour per la sua evidente importanza e bellezza e in primavera, c’è anche la sagra del mandorlo in fiore. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo.
  • Parco Archeologico di Siracusa: qui sorgono una serie di reperti di incredibile valore. Si va, in questo modo, dal teatro greco, all’anfiteatro romano, all’Ara di Ierone II, alle latomie, alle caverne scavate nella parete rocciosa, fino ad arrivare all’Orecchio di Dionisio. Questo dimostra quanto fosse importante la città. L’ingresso costa otto euro.
  • Etna: si può arrivare fino al rifugio Sapienza e poi decidere se proseguire con la funivia o in jeep accompagnati dalle guide. Gli impianti sono aperti dalle 9 alle 15:30.
  • Teatro Greco di Taormina: fu creato dai greci e ampliato in epoca romana. L’ingresso è sei euro e viene utilizzato per spettacoli e concerti. Il teatro di Tauromenion pare abbia origine ellenistica, anche se in ogni aspetto si presenta del tutto romano. La struttura originaria era legata ad un piccolo santuario, ma oggi resta il basamento sul belvedere che sovrasta la cavea.Una prima ricostruzione dell’edificio si ebbe in età repubblicana o primo Impero e poi fu ampliato nel II secolo d.C. Nel tardo Impero l’edificio venne adattato ad ospitare le venationes (spettacoli di lotta tra gladiatori e bestie feroci), trasformandosi in un vero e proprio anfiteatro, così cambiò aspetto. Alla fine, poi, in epoca tardo antica, venne realizzato il portico alle spalle della scena.
  • Teatro greco-romano di Catania: è stato scoperto nel secolo scorso e risale al II secolo d.C. E’ stato costruito in pietra lavica e l’ingresso costa tre euro.

 

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