I luoghi del terrore: tour tra 4 location dei film horror

I film horror, spesso stupiscono più per le ambientazioni sinistre che per la storia narrata. Si pensa sempre che si tratti di location d’occasione, ricreate all’interno di studi cinematografici, ma la maggior parte delle volte questi “Luoghi del terrore” esistono davvero e sono soltanto stati trasformati in ambienti  più spaventosi per rendere meglio l’atmosfera. Il dato curioso è che, ultimamente, si preferiscono case dove magari sono già avvenuti dei misteriosi omicidi, giusto per mostrare un effetto ancora più reale. Senza dimenticare che ci sono invece angoli di mondo peculiari che hanno ispirato famose scrittrici. In Svezia, a Fjalbacka, Camilla Lackberg ha inserito tra i protagonisti dei suoi gialli, proprio i concittadini che conosceva, per un successo planetario. Vediamo i casi più eclatanti dove poter organizzare un viaggio con tanto di tour da brivido:

  1. L’orrore di Amityville: al 112 Ocean Avenue, di Amityville, nello stato di New York è stato ambientato un romanzo che racconta la storia di una strage avvenuta da queste parti. Un anno dopo circa, vi si trasferisce una famiglia, costretta ad allontanarsi dopo soli 28 giorni dall’abitazione, perché all’interno avvengono davvero degli strani fenomeni.
  2. Shining del regista Stanley Kubrick, è un vero cult del genere. Il Timberline Lodge è stato il luogo in cui girò le scene all’esterno, mentre lo Stanley Hotel ispirò prima Stephen King quando scrisse il romanzo da cui è stato tratto il film. Si pensava che qui ci fossero davvero i fantasmi, ma non tutti li temevano, dato che fu scelto anche come l’hotel in cui si fermarono Lloyd ed Harry in ‘Scemo e più Scemo’.
  3. Camp No-Be-Bo-Sco, Blairstown, New Jersey: si tratta del campo usato come Camp Crystal Lake nel film Venerdì 13. Nella pellicola, la mamma di Jason, Pamela, ha causato la morte di molti innocenti che si trovavano in loco. Qui, tra l’altro, Jason è uscito dall’acqua oscura.
  4. The Dakota in New York City, New York: vi è ambientato Rosemary’s Baby e rappresenta, tra l’altro, una delle più famose costruzioni di New York. Roman Polanski ha usato il posto come il luogo in cui Satana imprigiona il personaggio principale con il suo demone e tutti gli abitanti dell’edificio si offrono volontariamente a lui. Al lungometraggio sono legate delle curiosità. Il ruolo principale, all’inizio, era stato affidato a Jane Fonda, ma non riuscì ad accettare semplicemente perché era già in Europa per lavoro. Stava, infatti, girando Barbarella, che poi le diede molto successo. Fu proposto, dunque, a Tuersday Weld, ma non si mostrò interessata alla parte. Guy invece non aveva protagonista fin quando non si contattò Robert Redford, tanto per cambiare pure lui impegnato. La sua risposta fu, quindi, no. Prima di trovare il giusto candidato, inoltre, furono chiamati pure Jack Nicholson, Warren Beatty, Richard Chamberlain, Robert Wagner e Burt Reynolds. Un’altra curiosità incredibile fu che durante le riprese, proprio sul set, Frank Sinatra portò all’allora moglie Mia Farrow, tutti i documenti per il divorzio. Il lungometraggio, lo ricordiamo, fu il primo grande successo del produttore Robert Evans e le ringhiere che arricchiscono il  Dakota sono decorate con teste di draghi rettiliani.

 

 

Lascia un commento