Italia e viaggi extraeuropei: le regole per i paesi del gruppo D

L’Italia decide di riaprire finalmente ai viaggi extraeuropei, stabilendo però delle regole che dovranno essere seguite per evitare che tutto questo porti a un nuovo aumento dei contagi da coronavirus nel nostro paese: scopriamo insieme come comportarci.

 

Cosa fare per e da i paesi del gruppo D

Per quel che concerne i viaggiatori di questo specifico elenco, fino al prossimo 25 ottobre non è prevista quarantena sia per i cittadini britannici vaccinati ma anche per i turisti che provengono dai seguenti paesi e posseggano il Green Pass o equivalenti: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao.

Gli spostamenti sono consentiti da e per questi stati senza necessità di indicare motivazione, a meno che non sia richiesta nel nostro paese a livello regionale. Se si è soggiornato in uno dei suddetti paesi nei quattordici giorni precedenti all’arrivo in Italia è necessario compilare il digital Passenger Locator Form (dPLF) o formulario di localizzazione e presentarlo al momento dell’imbarco e ai controlli insieme al green pass rilasciato al completamento del ciclo vaccinale o una certificazione equivalente del paese di provenienza. In alternativa si può presentare al momento dell’imbarco o al controllo un certificato che attesti la negatività a un test molecolare o antigenico eseguito non oltre le 72 ore precedenti alla partenza. Le ore sono 48 se si proviene dal Regno Unito.

Se non si posseggono risultato del tampone o green pass è necessario sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 5 giorni registrandosi presso la Asl ed eseguite il tampone alla fine di tale periodo.

Situazione specifica di Stati Uniti, Giappone e Canada

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Per quel che concerne nello specifico Canada, Stati Uniti e Giappone, è stato richiesto dal Ministero della Salute che anche se si possiede un green pass valido o una certificazione simile rilasciata dalle autorità sanitarie locali, per entrare in Italia è necessario aggiungere comunque il risultato del test molecolare o antigenico da eseguire entro le 72 ore dalla partenza. Ovviamente anche in questo caso è obbligatorio compilare il digital Passenger Locator Form.

In alternativa sono previsti i cinque giorni d’isolamento fiduciario, ai quali devono essere sottoposti anche i bambini al di sotto dei sei anni, sempre esentati dall’esecuzione del tampone.

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