Il turismo balneare in Libia, tra mare e reperti archeologici

Il turismo in Libia, negli ultimi anni, sta crescendo notevolmente e il settore balneare è in continua espansione, anche se sta ancora muovendo i primi passi. Sulle coste del Paese, infatti, si trova un mare da cartolina con il deserto a fare da sfondo, per un paesaggio esotico quanto meraviglioso. L’unico problema, attualmente, è un pò di disorganizzazione, dovuta alle infrastrutture che mancano e alle sistemazioni alberghiere ancora tutte da gestire. In ogni caso, per chi non pretende un soggiorno a cinque stelle e riesce ad adeguarsi, questa può essere comunque una esperienza indimenticabile.

E’ d’obbligo, innanzitutto, fermarsi a Sabratha, a 70 chilometri da Tripoli dove ci si può concedere qualche ora di relax al mare tra sabbiose lingue di sabbia o fare snorkeling in un posto dai fondali unici: si, perchè sott’acqua si trovano resti archeologici molto importanti e ci si può ritrovare, a sorpresa, a nuotare tra i capitelli o antichissime colonne. Un tempo in questa zona, infatti, sorgeva la città romana di cui rimangono soltanto il foro, le basiliche, le terme ed il Teatro. Quest’ultimo, con una capienza di cinquemila posti, è il più grande dell’Africa. Ancora un giro vale il Tempio di Iside, il Mausoleo con tetto a piramide e il Museo Archeologico con i mosaici della Basilica di Giustiniano.

Ritornando sul mare, a poca distanza, si trova la spiaggia del resort Dar Tellil, che vanta la presenza di 220 camere e intorno sorgono le rovine romane di Leptis Magna, considerate di grande importanza per tutto il Mediterraneo. Chi si reca in Libia in autunno, quando fa meno caldo, può scegliere anche di seguire un minitour all’interno, che arrivi fino alle città-oasi di Ghadames, alle porte del Sahara. Per entrare nel Paese, comunque, è necessario il visto e, quindi, è bene prenotare con un poco di anticipo o affidarsi, in alternativa, ad una Agenzia di viaggi.

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