La cucina delle Isole Eolie: ricca e gustosa

La cucina delle Isole Eolie è carica di sapori intensi che non potrete dimenticare, ma anche di odori e colori che creeranno una magica suggestione non solo del palato. Soprattutto si integreranno perfettamente nel vostro cuore, ai ricordi di una vacanza veramente particolare. Troverete un po’ di amarognolo nei capperi, gradazioni cromatiche intense nei pomodori e nelle piante aromatiche, mentre coglierete quel tocco dolce del passito.

I sapori tradizionali mediterranei mostrano contaminazioni esotiche, più o meno evidenti, in quasi tutte le pietanze. Questo rende chiaro il passaggio nel tempo di diverse culture nella zona, mentre tradizioni via via in evoluzione si sono avvicendate in tutto l’arcipelago. Qual è il piatto simbolo di questo gruppo di piccole terre emerse, quello che non potete non includere nei vostri pasti? Qui ovviamente a regnare incontrastato è il pesce, freschissimo e preparato in mille modi differenti. Si va dal totano alla ricciola, fino ad arrivare alla costosa quando buonissima aragosta. Viene usato per condire la pasta e in questo senso, spesso sulle tavole non manca quella con pesce spada e mentuccia.

Non dimentichiamo i secondi che sono altrettanto ricchi e deliziosi. Il pesce, in questo caso, viene arrostito e condito con olio e limone o con sugo di pomodoro e cucinato con aglio, basilico e mollica di pane. Con il pomodoro e basilico si condiscono pure i piatti di contorno come l’insalata cu’ u pani caliatu, tipico pane biscottato fatto a pezzi o anche la caponata con le melanzane fritte. I dolci, poi, sono dedicati ad ogni momento dell’anno. Ecco, ad esempio i gigi, dei biscotti aromatizzati al limone che si preparano per Carnevale o le vastidduzze con uva passa e mandorle per San Giuseppe. Gli spicchiteddi, invece, si portano in tavola a Natale e sono frutto di un impasto a base di farina,  zucchero, vino cotto, strutto e mandorle. Il tutto viene completato con un bicchiere di Malvasia.

Le Isole Eolie: quali sono? Curiosità

salina

Formano un arcipelago di sette isole con altrettanti isolotti. La loro disposizione è curiosa, perché creano una Y rovesciata, con l’asta che punta ad Ovest. Si trovano al largo della Sicilia Settentrionale, di fronte alla costa tirrenica messinese. Quando non c’è foschia, si vedono da molto lontano. Dalla Trinacria bello fantasticare di capire di quale si tratta. I nomi sono: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea. La loro origine è vulcanica e prendono il nome dal dio Eolo, il re dei venti. La mitologia greca, racconta che lo stesso si trovò in questi tratti di terra emersa e diede loro l’appellativo. Abitava a Lipari e riusciva a prevedere le condizioni del tempo. Lo faceva osservando la forma delle nubi sbuffate da un vulcano attivo, che oggi si pensa fosse lo Stromboli. In questo modo gli abitanti, certamente aiutati iniziarono in buona parte a diventare pescatori. Il nome di Lipari, pare invece che derivi dal re Liparo, mitico colonizzatore dell’isola, contemporaneo di Eolo. Plinio diceva che i greci chiamavano le isole Efestiadi.

Sono splendide in tutte le stagioni, perché cambiano sfumature e colori anche se sono frequentatissime soprattutto in primavera ed estate.

 

 

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