Tre città fantasma da visitare almeno una volta nella vita

pripyat

Città fantasma, luoghi dall’aspetto un po’ sinistro per la verità ma insospettabilmente affascinanti, dove ritrovare una atmosfera rilassata e tranquilla. Nel mondo, di posti disabitati e con una storia da raccontare ce ne sono tantissimi. Tra le aree da vedere almeno una volta nella vita, però, ci sono soprattutto tre location divise tra l’Ucraina, la Norvegia e l’Australia.

Pripyat in Ucraina

pripyat chernobyl

Immaginate un’aria senza tempo e una ruota panoramica destinata ormai al vento. Tutto è lasciato andare e tra le erbacce, ecco spuntare fantasmi di case tutte scrostate. Chi è andato via da qui ha lasciato anche le proprie vetture, ormai ferme da troppo tempo e arrugginite, così come i treni. Che cosa è accaduto qui da causare tutto questo? E’ l’area del disastro di Chernobyl, la cosiddetta “Alienation Zone”. Un tempo nel territorio sovietico era la città perfetta, quella dove sentirsi felici, ma è bastato un attimo per cancellare tutto per sempre. I viali erano ampi, gli angoli simmetrici e serviva soprattutto per gli operai che lavoravano nell’impianto passato tristemente alla storia. Nel 1986 vi risiedevano almeno 50mila persone, ma in soli due giorni fu completamente evacuata dopo la terribile esplosione. La nube radioattiva proprio qui causò molti danni, ma oggi sono iniziati dei periodici tour dell’area abbandonata, nella quale non tutti si sentono però di andare. Se comunque volete visitare Chernobyl e dintorni, ricordate che il costo è decisamente inferiore se andate in gruppo.

Pyramiden, Svalbard, Norvegia

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Ancora una città fantasma, ancora un luogo dove trovare al massimo un orso o una renna che si muovono solitari, mentre il freddo entra direttamente dentro le ossa. Il racconto di questo angolo di mondo ha qualche anno ormai. Era, infatti, il 1927 quando gli svedesi decisero di venderla. La acquistò una comunità di minatori russi ed è sempre stata una vera città modello fino all’epilogo. Il carbone cominciò a diminuire sempre più velocemente e negli anni Novanta la società si allontanò con coloro che vi abitavano. Ancora oggi è possibile vedere i libri sugli scaffali della biblioteca. C’era spazio, ovviamente, pure per i bambini, tanto che le altalene nel parco giochi si muovono ormai con il vento. Rimarrà inalterato per molto tempo il paesaggio e quello che era stato costruito intorno, perché il freddo conserva bene ciò che l’uomo a suo tempo ha creato.

Silverton, in Australia

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Era il 1880 e questo luogo era fiorente, formato da una piccola comunità la cui economia era basata quasi completamente sull’estrazione dell’argento. Tutti sembravano felici e non mancava nemmeno una squadra di football. Qualcuno lavorava al quotidiano locale e altri ancora si dedicavano al jockey club. Successe poi però che vennero aperte nuove miniere nella vicina Broken Hill e il trasferimento è iniziato. I residenti si sono portati via le case letteralmente, lasciando questo luogo quasi intatto. Certo, ancora ci sono degli edifici originali, interessanti sono soprattutto l’albergo e la prigione, ma in linea di massima si osserva una terra rossa e desolata. Come location cinematografica, comunque, è perfetta. Ultimamente vi sono stati girati lungometraggi come Priscilla, la regina del deserto.

Photo Credit: Thinkstock

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