Brasile, un viaggio tra Patrimoni mondiali dell’Umanità

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Un piccolo paradiso terrestre, tra capolavori paesaggistici e natura. Il Brasile non lascia mai indifferente il visitatore e l’Unesco ha eletto buona parte delle sue meraviglie tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità. Attualmente sono 24 in tutto e riguardano non solo la sua vegetazione ma anche patrimoni culturali e immateriali.Tutti sono stati nominati nel corso degli anni a cominciare dal giorno in cui è stata organizzata la conferenza mondiale dell’organizzazione, il 16 novembre 1972.

Una vera e propria classifica che permette anche ai viaggiatori che giungono da queste parte di potersi muovere seguendo i luoghi ritenuti più interessanti, ma anche elementi peculiari quali le espressioni culturali.

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Tra i patrimoni immateriali, quest’anno in primo piano c’è stata la Capoeira, una danza-lotta nota in tutto il mondo tanto da essere diventata localmente un vero simbolo di cultura e tradizioni. Oggi l’Unesco l’ha inserita tra i patrimoni accanto al Fandango. Quest’ultima è una festa popolare che si svolge a Natal e che è organizzata in onore dei marinai. Colpisce per il modo quasi teatrale di festeggiare tra musica e danze di grande impatto visivo. Sicuramente ci sono pure lo Yaokwa, il rituale celebrato dall’etnia Enawene Nawe con lo scopo di mantenere l’ordine sociale e cosmico, e il Frevo. Si tratta di una danza tradizionale che in molti conoscono perché in primo piano durante il carnevale del Pernambuco. Patrimonio nazionale, poi, anche Círio de Nazaré, la festa più attesa dagli abitanti dell’Amazzonia e celebrata a Belèm. Questa processione sacra si ripete ogni anno da molti secoli.

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Tra i tesori locali immateriali, non si può dimenticare il Samba de Roda, una festa dove danza, musica e poesia si fondono ed è originaria dello Stato di Bahia, nella regione del Recôncavo. Ci sono, infine, le espressioni orali e grafiche dei Wajapi, un gruppo di indigeni della regione amazzonica del Nord. Le loro usanze sono molto apprezzate, soprattutto per la loro abitudine di utilizzare le tinture vegetali per ornare corpi e oggetti con motivi geometrici.

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Passando ai paesaggi, invece, tra le sue meraviglie naturali sono sette i siti considerati patrimoni mondiali dell’umanità. Si tratta de: le riserve della foresta atlantica, l’arcipelago di Fernando de Noronha, l’Area di conservazione del Pantanal, il Parco nazionale di Iguazu con le sue imponenti cascate, la riserva naturale dell’Amazzonia, la Chapada dos Veadeiros insieme all’Emas National Park e la riserva forestale della Costa Atlantica.

Da non perdere durante un tour brasiliano, quindi, i patrimoni culturali inseriti nel tempo. L’ultimo riguarda il 2010 e si tratta della seicentesca Praça São Francisco a São Cristóvão. Si tratta come sempre di testimonianze uniche e irripetibili della storia, della cultura e dell’arte mondiale ai centri storici delle città. Nel Paese c’è, quindi, Ouro Preto e Diamantina (Minas Gerais), Olinda (Pernambuco), Salvador (Bahia), Goiás (Goiás) eSão Luis (Maranhão), cui si aggiunge Brasilia. La capitale federale è una sorta di esposizione mondiale a cielo aperto, del tutto spettacolare.Si comincia con la baia tra mare e montagne di Rio de Janeiro e i resti delle cinque missioni dei Gesuiti, parzialmente condivisi con la vicina Argentina, ma non si tratta degli unici tesori di cui tenere conto. Del resto, è il turista stesso ad eleggere ciò che più lo colpisce nel corso di un viaggio. Meraviglie da vedere con gli occhi e sentire con il cuore, in uno dei luoghi più belli della terra.

 

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