A zonzo tra i deserti californiani

In California, si può scegliere anche di visitare le aree più desolate e avventurose, per un viaggio alternativo e per questo indimenticabile. Ovviamente mai avventurarsi quando fa troppo caldo, ma progettare un viaggio nei momenti in cui l’aria è fresca ed è possibile trovare un pò di refrigerio, come in primavera. Il deserto del Mohave, o Majave, ad esempio, si estende per quasi 60 mila chilometri, nella parte sud-est della regione. Da lontano si presenta come un insieme di arbusti secchi, un panorama arido fatto di cactus, come i leggendari Joshua Tree, dove è state realizzata un’area protetta. L’ecosistema qui è molto fragile e già soltanto un repentino cambiamento climatico, può provocare seri danni e, quindi, era abbastanza necessario istituire quelo che oggi è il Joshua Tree National Park.

Nel Mohave, poi, al confine con lo Stato del Nevada, si trova la grande depressione della Death Valley, l’area considerata più estrema e selvaggia, con il suo massimo di 86 metri sotto il livello del mare. Anche questa zona è, comunque, un parco nazionale. La parte più suggestiva, però, resta la Zabrinski Point, con panorami lunari. I periodi migliori per viaggiare alla volta di queste zone è marzo e aprile, perchè dopo maggio, ovviamente, le temperature inziano a salire eccessivamente. Nelle ore più calde, addirittura, si può arrivare fino ai 50°. E’ questo il periodo in cui la Valle della Morte, neanche a dirsi, da il meglio di sè, con cactus in fiore e flora selvatica verde fra le rocce. Dentro il parco si può soggiornare al Furnace Creek Inn & Ranch Resort.

Cento chilometri dopo,al confine con il Nevada, un altro mondo: Las Vegas, con le sue luci colorate ed il divertimento esagerato. Paradiso del lusso pacchiano, è tutto un crescendo di colori sgargianti, abbigliamento particolare e panorami che non lasciano neppure immaginare che, non troppo distante, i deserti con il buio e le stelle ad illuminare gli arbusti, stanno aspettando la luce del giorno.

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