Una gita a Palermo e dintorni

 

Palermo è una città forse ancora sottovalutata a livello turistico perché se attualmente attira già milioni di turisti ogni anno, non esiste una promozione mirata che racconti quanto davvero possa essere considerata uno scrigno carico di tesori. Elencarli in un breve post è difficile, quanto impossibile è regalare l’atmosfera che si prova di fronte alle bellezze architettoniche e paesaggistiche locali, arricchite da tradizioni veramente uniche e una gastronomia d’eccellenza. Tuttavia, tra nuovi locali e una movida che si fa sempre più frizzante, è divertente provare ad intraprendere una passeggiata virtuale lunga un po’ di chilometri. La stessa che si può realmente organizzare in un paio di giorni, intensi ma da ricordare.

Se scegliete l’aereo, per dirigervi verso Palermo innanzitutto passerete davanti allo svincolo di Capaci, dove fu assassinato il giudice Giovanni Falcone con la scritta “NO alla mafia” e un pellegrinaggio quasi continuo di persone. Il cartello di trova nel punto in cui fu azionato il telecomando per far scoppiare la strage. Nel centro storico, potete iniziare ad esempio dalla Chiesa di San Domenico, di ispirazione barocca, dove tra l’altro furono celebrati i funerali di Stato di Falcone e Borsellino. Si prosegue per la piccola e spettacolare Santa Cita, non sempre aperta ma da vedere. E’ stata danneggiata dai bombardamenti del 1943 e nota per il suo oratorio del Rosario di Santa Cita. Tra putti e angeli, si nota in rilievo la Battaglia di Lepanto. Si passa poi davanti a San Giorgio dei Genovesi, classico esempio di architettura rinascimentale, oggi chiesa sconsacrata e spazio espositivo fino ad arrivare in Corso Vittorio Emanuele e all’incrocio con via Maqueda. Qui ci sono i Quattro Canti, uno slargo spettacolare formato dalle facciate concave di quattro palazzi. A ogni livello si trova qualcosa e nella parte inferiore si vedono le fontane. Nella parte intermedia sorgono le statue dei re spagnoli e nel livello più alto le statue delle quattro sante protettrici: Sant’Agata, Sant’Oliva, Santa Ninfa e Santa Cristina. Poco distante Piazza Pretoria con l’omonima fontana costruita nel Cinquecento e detta anche Piazza della Vergogna, perché le statue sono nude in un tripudio di zampilli d’acqua, marmi e scale.

Passando per la splendida Cattedrale e non dimenticando il Teatro Massimo e Piazza Politeama con il suo Teatro, oltre che Palazzo Reale e chiese come quelle della Martorana, di San Cataldo, della Magione e di Santa Caterina si può passare ai mitici mercati della Vucciria e un po’ più distante, di Ballarò.

Se non volete perdervi un altro gioiello fuori dalla città dirigetevi verso il Duomo di Monreale con mosaici d’oro che raccontano la storia del Vecchio e del Nuovo Testamento. Dall’altro lato completamente, invece, ecco Bagheria location del film Baaria di Giuseppe Tornatore, ricca di splendide ville barocche a raccontare i fasti dell’aristocrazia palermitana tra il Seicento e il Settecento. Per dare una occhiata al “mare dei palermitani” non dimenticate Mondello e se vi trovate in zona la notte del 14 luglio non impressionatevi di fronte agli imponenti e spettacolari festeggiamenti in onore della patrona Santa Rosalia, che liberò la città dalla peste nel Seicento.

Palermo ha moltissime altre meraviglie che non potremmo elencare completamente per questioni di spazio: questo è solo un assaggio di un viaggio che nella vita bisogna assolutamente fare.

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