Thailandia, alla scoperta dell’arcipelago di Koh Samui

Nel Golfo del Siam, si trovano almeno ottanta isole sparpagliate e solo cinque di queste sono abitate. Molto nota e sempre più sfruttata turisticamente è Koh Samui, legata ad una storia di intrepidi marinai, naufragi, pionieri ed esploratori. Una delle mete preferite dal turista che cerca un rifugio paradisiaco nel Sud-Est asiatico è proprio l’isola tropicale di Samui, la più grande, ma non per questo forte attrazione non la esercitano  le piccole terre emerse che si trovano a breve distanza.

La storia di Ko Samui, inizia con l’arrivo di esploratori hainanesi che giunsero circa 150 anni fa, navigando verso sud della Cina. Qui iniziarono a raccogliere noci di cocco e la zona diventò famosa esclusivamente per tale caratteristica, fino a quando un folto numero di turisti cominciò a prenotare le proprie vacanze in tale tratto di Thailandia a metà degli anni Settanta. La bellezza delle spiagge deserte  contornata da palmizi e la popolazione semplice e cordiale, lasciarono senza fiato quanti giunti fino a qui, non si aspettavano di poter osservare sfondi veramente da cartolina.

Oggi qui soggiornano almeno 500.000 visitatori all’anno e sono presenti 250 hotel e bungalow a costeggiare le spiagge. Ko Phangan, invece, è la seconda isola più grande del gruppo con decine di insenature isolate e tranquille e una costa frastagliata. C’è poi, pure la solitaria Ko Tao, ai margini dell’arcipelago, un vero e proprio paradiso per sub con siti meravigliosi a poca distanza dalla costa. Magnifico pure il gruppo delle isole Ang Thong, nel parco nazionale omonimo, con oltre quaranta angoli di terra costellati da baie meravigliose. , frastagliate colline ammantate dalla giunga e acque trasparenti. Tutta la zona di Samui, di visita meglio fino a giugno, ma già i primi di luglio arrivano le piogge che si infittiscono settimana dopo settimana. Piogge torrenziali non mancano, invece, tra novembre e dicembre.

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