Quattro luoghi dove trovare il paradiso dei surfisti

surfingCercare “l’onda giusta” per un surfista non è semplicissimo, soprattutto se non si vive in una zona del mondo dove il mare produce montagne di acqua alte sei metri e partire per un viaggio a volte è costoso e complesso. Il desiderio, però, è più forte di tutto e la mente va a temperature miti e divertimento assoluto, con un pizzico di adrenalina. Coloro che amano questo sport, comunque, sanno che le acque migliori sono sempre le stesse, per cui quando possono mettono da parte la somma necessaria e si ritrovano con la loro tavola pronti a cavalcare e dominare quella piccola cascata marina che tende a far perdere l’equilibrio.

In California del Nord,a Maverick, presso Half Moon Bay, in inverno arrivano delle onde molto alte che partono direttamente dall’Alaska ed il posto è frequentato in particolare da surfisti da big wave, quindi molto esperti visto che tale pratica comporta non pochi rischi. Tali veri professionisti della tavola da surf, partecipano anche alle gare che si tengono fino a marzo nella zona e ricevono un avviso di partecipazioni solo 24 ore prima, non avendo così neppure il tempo per allenarsi. Alle Hawaii, a Waimea Bay nell’isola di Oahu questa è una disciplina sportiva che si pratica sin dagli anni ’50 e la moda si è sviluppata proprio a partire da tale luogo esotico. Il mare invernale qui è tutt’altro che piatto, perchè nel Pacifico del Nord sono in corso aspre tempeste, quindi le condizioni sono perfette. Nelle prime settimane dell’anno, poi, si può prendere parte alla gara in memoria di Eddie Aikau, leggenda del surf, dal titolo “The Eddie”.

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La Tasmania e e le coste di Shipsterns Bluff, sono considerate molto pericolose e i rischi che si corrono in questa parte di mondo non sono trascurabili. Tra l’altro, a peggiorare la situazione si trovano dappertutto anche squali e rocce che affiorano quando è difficile aspettarselo. Fino a marzo, comunque, l’acqua è agitata al punto giusto.

La Tasmania, tra l’altro, è un posto particolare per le vacanze. Ad avvistarla fu un europeo il 24 novembre 1642, l’esploratore olandese Abel Tasman,. Gli diede un nome lungo e complicato legato al nome del finanziatore della spedizione, “Anthoonij van Diemenslandt”, governatore delle Indie Orientali. I britannici poi resero il nome più semplice, ribattezzando l’isola Terra di Van Diemen. A fine Settecento arrivò James Cook e altri esploratori lo seguirono, alcuni dei quali vi sbarcarono. Il primo insediamento, servì soprattutto ad impedire ai francesi di rivendicare l’isola fino ad oggi che è diventato un paradiso turistico.

In Sudafrica, infine, infine, a Dungeons, nella zona di Cape Town, si trovano le onde più famose e alte di tutto il continente. Da queste parti i visitatori arrivano in massa soprattutto per vedere gli animali in libertà e scoprire i particolari paesaggi locali. I safari vanno per la maggiore e spesso si tratta della meta di coppie in viaggio di nozze che cercano avventura e location adrenaliniche. Con il Sudafrica non si sbaglia mai, insomma, infatti non conosce crisi e i viaggi in questa destinazione aumentano.

 

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