Bagheria e le sue ville

villacattolicaBagheria sorge a tredici chilometri da Palermo, nella valle della Conca d’Oro, tra il golfo del capoluogo siciliano e quello di Termini Imerese e, negli ultimi anni, è balzata agli onori della cronaca soprattutto per il film “Baaria” di Giuseppe Tornatore, che ha voluto dedicare un omaggio al suo paese di nascita. Ancora non troppo inserita all’interno dei percorsi turistici, la cittadina vanta oltre alla vicinanza con un mare cristallino, una serie di ville e dimore storiche di grande importanza culturale.Purtroppo è poco valorizzata e piuttosto abbandonata a se stessa ma, nonostante tutto riesce a mostrare la sua bellezza di un passato recente in cui è stata una gioiello del palermitano.

Villa Palagonia è forse la più nota per via dei suoi “mostri”. La residenza fu costruita nel 1715 come luogo di villeggiatura dal principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina. Marmi lussuosi realizzati dal Gagini la circondano e lo rappresentano insieme alla sua famiglia. Le scale maestose e le decorazioni della sala principale purtroppo non spiccano di fronte alla cattiva manutenzione del palazzo, ma restano famose le sue statue deformi pensate, pare, dallo stesso principe che essendo brutto e deforme, probabilmente, si voleva vendicare del destino ricostruendo delle caricature sue e dei suoi amici, ancora meno gradevoli alla vista. Forse, così, si sentiva pure meno solo. Villa Cattolica costruita nel 1736 dal principe di Cattolica, Francesco Bonanno, invece, è circondata da alte mura merlate e appare come un castello con tocchi di natura barocca. Dal 1973, grazie ad una donazione di sue opere da parte del maestro pittore Renato Guttuso, il piano nobile è diventato sede di una Galleria di arte moderna e contemporanea e, all’esterno del palazzo si trova anche un sarcofago monumentale con le sue spoglie.

Villa Villarosa, con il suo portico in stile corinzio con otto colonne al quale si accede attraverso scale di tufo arenario, è una splendida costruzione che volge verso Bagheria e verso Palermo e fu fatta costruire intorno al 1770 da Don Placido Notarbartolo, duca di Villarosa. Palazzo Butera, si trova in fondo all’omonimo corso e fu edificato alla metà del seicento dal principe di Pietraperzia e Leonforte, Giuseppe Branciforti. Il castello, di origine medievale, è protetto ai lati da due torri merlate. Il settecentesco Palazzo Cutò, è noto per il suo marmo rosso ed è arricchito da  un’ampia terrazza dove si poteva vedere il fuoco d’artificio nel corso dei festeggiamenti a Palermo della patrona, Santa Rosalia. Oggi è sede della Biblioteca comunale.

L’origine del nome Bagheria

La parola Bagheria avrebbe avuto origine dal punico bayharua, cioè zona che discende dal mare. Ci sono però altre ipotesi che confermerebbero la sua derivazione dall’arabo bab al-gerib o porta del vento. Una terza possibilità, probabilmente la più credibile, conferma che risalirebbe all’arabo bahriye, col significato di «marina».

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A livello religioso un culto molto sentito in città riguarda la celebrazione del santo patrono che è San Giuseppe. La festa viene celebrata la prima domenica di agosto anche se la data giusta dovrebbe essere quella del 19 marzo. In estate negli spettacoli pubblici per il santo importanti sono i fuochi pirotecnici e le processioni si svolgono per tutta a settimana che precede la domenica.  Altra manifestazione è quella della festa in onore di Maria Addolorata, che è vista come patrona della borgata marinara dell’Aspra e viene festeggiata il 15 di settembre.

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