Mongolia: un cammello nel deserto

La Mongolia è il più grande stato del mondo non avente accesso al mare. Si trova in Asia, confina a nord con la Russia e a sud con la Cina, la yurta, l’abitazione dei nomadi, è parte integrante del paesaggio mongolo, migliaia di persone continuano a vivere sotto la propria tenda. La tradizione pastorale si rinnova di generazione in generazione: la donna in casa si occupa della casa e degli ortaggi e l’uomo caccia. A Umnugobi, zona desertica, la densità della popolazione è soltanto di 0,3 persone per kmq. Per migliaia di chilometri attraverso il Gobi potrete vedere correre libere le gazzelle, i cammelli selvatici e tanta fauna sconosciuta.

Nella regione di Umnugobi vive un quarto di tutti i cammelli domestici del paese. Il parco nazionale di Gurvan Saikhan ospita montagne alte fino a 2825m, dove troviamo 200 specie di uccelli e fossili archeologici: i primi scavi paleontologici vennero fatti nel 1922, grazie ai quali il posto è stato riconosciuto in tutto il mondo per la quantità di ossa e di uova dei dinosauri trovati nella zona. Ma dopo il deserto si può risalire verso la verdissima Mongolia centrale fino a raggiungere Karakorum, l’antica capitale voluta da Gengis Khan con «leoni d’ argento e serpenti d’ oro da cui esce vino e latte di giumenta» e nella città di Ulaan Baatar.

Qui però il tasso di criminalità è in sensibile aumento anche nei confronti degli stranieri. L’aeroporto, i mercati, i magazzini di stato, le zone pubbliche sono meta abituale di scippatori e di piccoli delinquenti, perciò è consigliabile tenere i valori sotto custodia e di evitare uscite isolate nelle ore serali o notturne. Il periodo migliore per visitare la Mongolia è quello che va dal mese di maggio a quello di ottobre. La Mongolia gode di un clima continentale, con inverni lunghi, freddi e rigidi ed estati asciutte, desertiche, aride, inframezzate dalla maggior parte delle precipitazioni annuali.

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