Israele e il deserto del Neghev: tour sulla Strada delle spezie

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Tra le aree turistiche, ma senza esagerare, che arricchiscono il panorama dei paesaggi di Israele, c’è senza dubbio il Deserto del Neghev. I suoi confini sono ben delineati e riguardano il Mar Mediterraneo, il Deserto del Sinai e le Montagne di Moab, così come il Deserto della Giudea. Che cosa ha di particolare rispetto agli altri territori simili? E’ assolutamente speciale perché racchiude una sorprendente gamma di fenomeni naturali. Il visitatore, dunque, può trovarsi davanti a canyon e crateri, wadi nascosti o classiche dune di sabbia di altezze variabili.

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Quello che ha reso storicamente importante il Neghev è soprattutto il fatto che in passato era un punto di snodo fondamentale della Strada delle Spezie. Era un percorso che regolarmente attraversavano le carovane di cammelli che portavano gioielli e prodotti da un punto all’altro del Paese e anche oltre. Le ricchezze dell’est finivano agli imperi delle coste del Mediterraneo e il giro economico era piuttosto interessante. Indubbiamente il Deserto del Neghev è molto affascinante e ci si può perdere, non letteralmente magari, all’interno delle sue antiche strade, delle stazioni, dei monasteri e delle fortezze e lasciarsi catturare da quell’aria senza tempo, dalle leggende e dalle storie che aleggiano intorno.

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Qualche foto la meritano pure i dirupi rocciosi, prima di arrivare nella sua capitale che è Beer Sheva. La curiosità di questo luogo è la sua velocissima espansione nell’ultimo mezzo secolo. Per tanto tempo è stata ferma e bloccata alle antiche tradizioni, poi ha iniziato a crescere in modo esponenziale. Il giro può proseguire verso la città Nabatea di Avdat e Arad, considerata il più antico esperimento di urbanizzazione del mondo.

Di sicuro il Neghev non è certo semplice da raggiungere, ma una volta arrivati si può esplorare in cammello senza temere di essere i classici turisti pronti a provare qualche peculiarità locale e a farsi scattare una foto. Si può scegliere pure di andare a cavallo o in jeep e questi ultimi mezzi sono sempre attrezzati appositamente per muoversi nel deserto. Ci sono luoghi che si possono scoprire a piedi o con veicoli speciali e qualche visitatore giunto in loco, sente una fortissima spiritualità, credendosi quasi parte della Bibbia, Questo soprattutto di fronte allo spettacolo degli accampamenti dei beduini che sono praticamente gli stessi dei tempi di Abramo, circa 4mila anni fa. Se poi vi resta tempo, potete pure visitare i musei delle tradizioni beduine. I siti sono vere perle dell’archeologia antica ed intorno la flora e la fauna sono anche piuttosto rare, per cui una puntatina è sempre il caso di farla.

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Del resto, non dobbiamo dimenticare che città nabatee come Haluza, Mamshit, Avdat e Shivta, così come la città biblica Beer Sheva, sono state riconosciute nel 2005 dall’Unesco come siti di Retaggio Mondiale. In Israele, ci sono moltissimi paesaggi e attrazioni diverse e questa è una delle particolarità che ha reso sempre eccezionale tale terra. A questo, ovviamente, si aggiunge il fatto che si tratta di un angolo di globo dove la storia, in particolare dal punto di vista religioso, è stata scritta in buona parte proprio partendo da qui.

Photo Credit: Thinkstock

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