Grecia: una vacanza a Itaca

itaca

Chi non ricorda l’Odissea? Un viaggio in Grecia, può seguire anche le orme del mito e il turista curioso si può avvicinare alla affascinante Itaca, che esiste davvero. Ci sono particolari di questo luogo che vi sembrerà di riconoscere nella descrizione di Omero. Il suo aspetto è stretto e roccioso e le coste sono frastagliate. Oggi ha assunto anche un valore simbolico e per chi si perde tra le pagine di storia, rappresenta più che altro la città dove ognuno vorrebbe ritornare.

pesca itaca

L’Itaca “irreale”, quella della dimensione onirica e mitica viene commemorata in una targa del porto a ricordo di quanto famosa è stata soprattutto ai tempi della scuola di ogni buon studente. Dimenticando questo fascino surreale, Itaca appare a prima vista arida e quasi dimenticata , con le coline alte e una foschia per gran parte dell’anno. Per quanto riguarda i traghetti, bisogna informarsi perché attraccano in porti differenti. Ci sono quelli che si muovono sulla tratta Leucade-Cefalonia e si fermano a Frikes a nord e quelli che da Cefalonia o dal porto della terraferma di Astakos attraccano o nella baia di Piso, di fronte al Monte Aetos o nella baia del capoluogo, Itaca.

veduta su itaca

I traghetti superano anche l’isolotto di Lazaretto, che spicca per i suoi tanti alberi ed ha una lunga storia da raccontare. Era un luogo di quarantena per i veneziani nel 1668 e successivamente iniziò ad essere utilizzato come prigione. Era la fine dell’Ottocento e da allora pochi sono stati i cambiamenti. Oggi ospita una piccola cappella. Bello fermarsi però all’estremità della baia, che ha una curiosa forma di ferro di cavallo. Si può godere, infatti, di un panorama incredibile.

itaca grecia

I traghetti vi arrivano sempre, ma ogni volta è una emozione attraccare in queste zone. Il numero di hotel e di stanze in affitto è limitato e le pensioni sono poche. Tuttavia molti sono i locali dove mangiare, soprattutto intorno al porto. Non solo leggende comunque, nuovi studi rivelano che probabilmente è esistito veramente il palazzo di Ulisse. Se poco è stato rinvenuto in merito, gli abitanti sono convinti che qualcosa di vero ci sia. Certo, magari questo aiuta pure a livello turistico, ma chissà. Gli affari ovviamente aumentano quando si parla dei legami storici di Itaca con Omero e molti sono i siti legati agli episodi dell’Odissea. All’arrivo, i più chiedono una cartina del luogo per regolarsi e iniziare magari a organizzare un tour conoscitivo dell’area. A tre chilometri dalla destinazione, da vedere è sicuramente la Grotta delle Ninfe, dove si dice che Ulisse avesse nascosto il suo tesoro.

Bello pure il Museo Archeologico, con alcuni ritrovamenti micenei e accanto la Biblioteca che raccoglie edizioni dell’opera di Omero. C’è anche una rara edizione del 1600. Per chi ha tempo un giro è da fare al Museo del folclore e altri luoghi degni di nota sono la chiesa dei Taxiarchi con una icona della Crocifissione forse dipinta da El Greco e Perahori, l’altro insediamento dell’isola. Si trova a 300 metri sul livello del mare, in una pianura fertile dove si coltivano quasi tutti i vigneti dell’isola.

Photo Credit: Thinkstock

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