Aruba: mix perfetto di paesaggi e storia

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Chi scopre Aruba rimane affascinato dalle sue potenzialità più evidenti: la bellezza del paesaggio. Questo tratto di mondo, però, è noto anche e soprattutto per la sua storia, risalente in buona parte alla dominazione olandese. Culture e tradizioni che colpiscono e che partono da misteriose incisioni rupestri che hanno lasciato gli sciamani dell’isola. E’ probabile che una parte siano legati pure agli esploratori europei e da varie genti provenienti da tutto il mondo, che nel tempo hanno mostrato un segno.

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Chi abita ad Aruba ha una serie di tratti distintivi: parla più lingue ed ha un innato senso di ospitalità, forse dovuto alla multi-culturalità del luogo. I suoi primi abitanti sono stati gli Indiani di una tribù Arawak del Sud America e vivevano in gruppo. Si occupavano principalmente di pesca e caccia e si incontravano per cercare i pesci verso Malmok o Palm Beach. A fine Quattrocento, invece è giunta la dominazione spagnola e il suo nome fu Isla de los Gigantes, perché ad Aruba si trovavano appunto questi alti Indiani. A metà Seicento, fu la volta degli olandesi che cercarono le sue coste per proteggere le scorte di sale sulla terraferma. A loro serviva pure una base navale da utilizzare mentre era in corso la guerra con la Spagna. Molto di quegli anni resta in giro per l’isola e fa parte dei tour dei visitatori locali. Ecco qualche attrazione da non perdere:

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  • Le Miniere d’Oro: narra la leggenda che quest’isola si chiamava Oro Ruba, cioè Oro Rosso. Per chi si reca nella costa settentrionale c’è la miniera d’oro dove un tempo veniva estratto, precisamente intorno al XIX secolo. Le rovine di quella di Balashi si trovano vicino al canyon roccioso che è detto anche Passo del Francese. (Frenchman’s Pass).
  • La Grotta di Lourdes: vi si pratica il culto cattolico e si trova sulla collina nera di Seroe Preto.
  • Il Faro California: doveva avvertire le navi che arrivavano verso Aruba, ma oggi permette ai turisti di vedere dei panorami mozzafiato. Sorge nell’area nota come “Hudishibana”, vicino all’estremità nord-occidentale dell’isola.
  • La Cappella di Alto Vista: è stata la prima Chiesa cattolico romana dell’isola, costruita nel 1750. E’ gialla e vi si arriva una tortuosa stradina tra croci bianche.

Non mancano i musei di interesse turistico, come:

Museo Archeologico, sorge nel centro di Oranjestad nella casa che era della famiglia Ecury. Ci sono oggetti risalenti all’epoca pre-ceramica risalenti al 2500 a.C.).

Museo e Fabbrica dell’Aloe, qui potrete organizzare un tour guidato dentro la fabbrica. Assisterete, dunque, al processo di produzione delle foglie fino ad arrivare al prodotto finito e pronto per la vendita. La pianta arrivò qui nel 1840 e ha interessato ogni settore, dall’arte, all’architettura, fino ai metodi per la guarigione. Nel tempo Aruba è stata in grado di diventare la più grande esportatrice al mondo di aloe.

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Non è solo appannaggio delle coppie in viaggio di nozze, un posto come Aruba insomma. Oltre alle spiagge presenta una rosa di alternative che accontentano vari gusti ed esigenze e ci sono comunque ben 11 km di spiagge bianche tra acque cristalline.

Per maggiori informazioni, il sito di riferimento è:www.aruba.com. 

 

 

 

 

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