Viaggi estivi a rischio per meno voli?

I viaggi estivi a rischio a causa della cancellazione dei voli? È un’opzione da tenere tra le possibili per quel che riguarda i prossimi mesi. Soprattutto per quelle destinazioni che necessitano di vettori aerei per essere raggiunte.

Problematiche ancora difficili da sanare

È un dato di fatto che il settore aereo non si sia mai effettivamente ripreso dalle problematiche sperimentate nel corso della pandemia di coronavirus. Il blocco dei viaggi ha portato in generale a delle condizioni di sofferenza per i vettori. Queste sono state cause di licenziamenti e dove c’è meno personale c’è anche la difficoltà a coprire tutte le tratte.

È una sorta di cane che si morde la coda, perché questo sistema ovviamente ha portato a un aumento dei prezzi non corroborato da una domanda sufficiente. E tale situazione porta alla cancellazione dei voli se gli stessi non sono sufficientemente richiesti. I viaggi estivi sembrano essere le vittime predestinate di questa criticità.

Perché diciamo questo? Perché già ora le compagnie aeree operanti in territorio europeo hanno eliminato almeno 500 voli al giorno programmati nel semestre di picco del 2023. E per quel che riguarda il periodo dei viaggi estivi le nazioni più in difficoltà sarebbero Francia, Olanda, Germania e Regno Unito. Sono i dati di Airline Data Inc a dare uno spaccato di quello che ci aspetta.

Tecnicamente parlando tra aprile e settembre scorsi i vettori hanno rimosso dalla vendita più di 90.000 voli già pianificati, corrispondenti a 11 milioni di posti in meno nei soli collegamenti interni.

 A rischio i voli per i viaggi estivi

I lavoratori del settore sottolineano che almeno altri 100.000 voli potrebbero essere eliminati tra quelli previsti tra giugno e settembre. I viaggi estivi saranno quelli che ne risentiranno di più, ma teoricamente lo scopo delle compagnie sarebbe quello di eliminare quei viaggi che porterebbero maggiori ritardi.

Come già anticipato questa è una conseguenza della situazione che si è andata delineando man mano nel momento in cui la circolazione era bloccata. Quando le frontiere sono state riaperte la necessità dei vettori di recuperare sul tempo perduto e la crisi economica che ha colpito i viaggiatori hanno portato a una ripresa stentata.

I licenziamenti occorsi nei vettori per rientrare delle spese hanno poi fatto il resto, non dando la possibilità di coprire in maniera adeguata tutti i voli in offerta. L’aeroporto di Amsterdam ha chiesto direttamente alle compagnie aeree di tagliare almeno il 5% delle rotte previste a maggio, soprattutto di mattina. L’aeroporto di Heathrow, tanto per rimanere in tema di viaggi estivi, ha già fatto sapere di aver vietato l’aggiunta di ulteriori tratte nel corso dell’estate

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