Un pò di storia, tra i giardini di Villa Tasca

Si trova a Palermo Villa Tasca, preziosa testimonianza di antico palazzo nobiliare, all’interno del quale si respirano ancora i fasti di un periodo felice fatto di ricchi abiti, importanti acconciature e una particolarità architettonica, tutt’ora ben conservata. La storia che la interessa è molto lunga, essendo stata costruita già nel XVI secolo dai Bologna, per poi divenire di proprietà dei duchi di Camastra. A completare la villa suburbana, già allora, si trovava un formale giardino con parterre sul fronte, agrumeti e campi coltivati, baciati dal caldo sole siciliano. A metà Ottocento però,  il conte Lucio Tasca,  con la moglie Beatrice Lanza, pensò di introdurre una fauna esotica che in città ben riusciva a crescere, date le temperature piuttosto alte e che costituiva, del resto, il primo esempio di questo genere in una Palermo, ancora poco legata all’Oriente. Un lungo restauro, quindi, fece assumere alla residenza un aspetto tardoneoclassico e divenne punto focale di una moda dilagante: quello della flora tropicale e dell’allestimento esterno fatto di laghetti ornamentali e piccole grotte.

Oggi presenta ancora quell’impronta, con un giardino all’ingresso di forma rettangolare, una peschiera centrale divenuta Giardino acquatico, con intorno, quattro vasche più piccole. Non mancano, ovviamente, all’interno ninfee, calle, papiri, nasturzi e siepi caratteristiche. A fare da cornice a questo angolo verde, poi, un boschetto tropicale con cycas, yucca e piante delle Canarie, ad esempio.

Spicca, a sud del palazzo, il Giardino romantico, risalente al 1870, con tre ambientazioni di verse: da una parte, infatti, sorge il Laghetto dei cigni,che ispirò anche un ospite d’accezione come Richard Wagner per la composizione del Parsifal. La “stufa botanica“, invece, è una serra di orchidee e fiori esotici. La Grotta rustica con stalattiti della Madonie è sormontata da un tempietto dorico dedicato a Cerere, un piccolo ruscello e yucca. Segue intorno un paesaggio collinare, con qualche percorso impervio che conduce ad un gazebo in ghisa con pagoda, che funge da belvedere su tutto il parco.

foto di: italophiles

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