Itinerari di viaggio: una visita al complesso dell’Angkor Vat

 

E’ il più famoso monumento di quello splendido tratto di mondo che risponde al nome di Angkor, in Cambogia e potrete entrare dall’ingresso principale a ovest e uscire dall’altro lato o viceversa, nel caso ci sia grande affollamento di turisti. Angkor Vat è stato edificato tra il 1113 e il 1150 e all’inizio era stato pensato come “la sacra dimora di Vishnu” e ricopre un’area di circa due chilometri quadrati. Il perimetro è costituito da un fossato alimentato da un canale dal fiume Siem Reap, bordato da gradoni di discesa all’acqua. Gli edifici in pietra e le strutture annesse, occupano solo 100.000 metri quadrati visto che non abbiamo più nulla delle costruzioni in legno o altro materiale che si è deteriorato nel tempo. Nella cinta esterna, viveva il re con la corte e la popolazione per una cifra totale di circa 20mila unità nel periodo di massimo splendore.

Angkor Vat, curiosità

E’ curioso il fatto che il complesso sia orientato verso ovest diversamente da quanto consigliavano i rituali del periodo legati all’architettura hindu e a quella khmer, che preferivano realizzare edifici tutti puntati verso oriente. Secondo gli studiosi, questo potrebbe essere dovuto al fatto che il tempio era dedicato a Vishnu collegato con il quadrante occidentale dell’universo o la destinazione funeraria o l’inserimento in una città già esistente. In questo caso orientare il tempio diversamente avrebbe significato dare le spalle al complesso abitativo e, quindi, essere di pessimo auspicio.

Non mancano i naga, serpenti a cinque o sette teste, un motivo indiano che però  ingloba anche la figura ancestrale del dragone delle acque portatore della pioggia e simbolo dell’arcobaleno. Dopo il grande viale, a metà si incontra una piattaforma cruciforme con scalinate che scendono all’acqua e rappresentano gli imbarcaderi mentre davanti si estende il lato frontale del recinto esterno con una galleria in arenaria.Alle estremità poi ecco due altri passaggi in piano per gli animali e per i carri.Bellissimo il decoro della parte bassa con  danzatrici e fregi di cavalieri e ancora i rosoni sotto gli architravi e le travi stesse completate da mascheroni. L’entrata nella città sacra è una grandissima emozione che vogliamo raccontarvi attimo dopo attimo e che tratteremo prestissimo. Intanto vi consigliamo un bel viaggio in Cambogia.

Angkor Vat e il turismo

Dagli anni Novanta ad oggi, quest’area è diventata particolarmente frequentata dai viaggiatori. Ogni anno, anzi, aumentano in maniera esponenziale e proprio Angkor Vat, resta il tempio più visitato di Angkor. Grazie a particolari misure di sicurezza, per fortuna, il sito non è stato particolarmente rovinato. solo alcuni graffiti qua e là. Tuttavia è certamente innegabile l’aumento di resort e hotel, che hanno avuto un impatto sul paesaggio.

Ciò che ha reso speciale Angkor Vat, ancor prima della sua storia e della bellezza architettonica, è in particolare il colore che assume al tramonto e all’alba. Quando l’ombra del complesso si staglia all’orizzonte, tra il cielo rosato, l’immagine è praticamente unica. Sembra quasi di aver varcato le porte del tempo e dello spazio.

Fonte: Guida Angkor. Si ringrazia la casa editrice White Star

Foto Credit: Thinkstock

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