Irpinia Madre Contemporanea: prosegue la rassegna che promuove arte e bellezza del territorio irpino

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Irpinia Madre Contemporanea è entrata nel vivo. La sua seconda edizione, vanta un mix di proposte artistiche variegate e una serie di location tutte da scoprire. Paesaggi, storie, antichi mestieri, pittoreschi scorci e un dedalo di stradine da presepe. In Irpinia, ci si può perdere in un micromondo affascinante, fatto di piccoli e grandi centri ed innamorarsi perdutamente di un tratto di Campania, ancora troppo poco valorizzato. E grazie a questo festival, ormai appuntamento annuale, i riflettori si accendono su uno scorcio di Italia, in esponenziale crescita agli occhi del turismo nazionale ed internazionale.

Intanto domani sarà la volta del secondo appuntamento con Pierluigi Battista. Per lo scrittore sarà il momento di presentare anche la sua ultima fatica letteraria dal titolo Mio padre era fascista. Il Festival artistico e culturale apre il sipario questa volta su Guardia dei Lombardi, per i grandi incontri della kermesse. Un appuntamento esclusivo con una una personalità di spicco del panorama culturale non solo nostrano. L’appuntamento è alle ore 18.00  presso la Chiesa Madre, con un  talk show in cui il giornalista parlerà di un tema a cui è legato in un territorio, quello irpino, decisamente ostico a tale tipo di schieramento. Sarà l’occasione di confrontarsi con una parte della nostra storia con un libro indimenticabile che riannoda i fili spezzati di una tormentata vicenda familiare.

Il racconto nasce dal ritrovamento del diario del padre; la lettura delle pagine avviene in chiave diversa e i pregiudizi che li avevano divisi sembrano quasi annullarsi. Il libro dedicato al padre Vittorio è una sorta di riappacificazione post mortem di due uomini dalle idee differenti. Vittorio Battista era un noto avvocato che aveva sostenuto e aderito alla Repubblica Sociale Italiana dopo la destituzione di Mussolini. La revisione della figura del padre mostra l’altra faccia del Ventennio: quella di uomini perbene, non sanguinari, che avevano creduto e difeso un ideale tanto da sedersi nella schiera dei vinti non festeggiando mai il 25 Aprile. Dopo l’apertura di Irpinia Madre Contemporanea con Eva Cantarella, tenutosi a Gesualdo il 1 ottobre, per Un viaggio attuale attraverso i miti dell’antica Grecia ora il calendario degli eventi prosegue alla grande .

Si andrà avanti fino al 28 gennaio 2017 in diversi comuni dell’Irpinia con altri prestigiosi ospiti:  Marco Berrini, Nunzio Di Stefano, Lina Sastri, Marcello Sorgi, Mauro Felicori, Maurizio De Giovanni, Simon Gerald Place, Franco Roberti, Peppe Barra.

Altro appuntamento da non perdere è quello del 28 con La Narrativa e il Vino nella terra irpina: incontro con Gaetano Cappelli e con i produttori vitivinicoli. Alle ore 17.30 alla Camera di Commercio di Avellino si farà luce sul “nettare degli dei” con il noto filosofo e scrittore. Quest’ultimo presenterà  il suo ultimo libro Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo, una storia che si svolge all’interno di una tenuta vinicola con un romanziere, Guido Galliano, ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi.

Se Cappelli ha già trattato l’argomento ne Storia controversa dell’inarrestabile fortuna dell’aglianico, l’occasione sarà perfetta anche per parlare dei principali produttori vitivinicoli irpini, che si affermano sempre di più nelle vette delle classifiche di settore, e soprattutto tre vini d’eccezione: Il Taurasi (a base aglianico), il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino, che corrispondono a tre aree produttive e ad altrettante Dop-Docg. Del resto, l’area vitivinicola dell’Irpinia è la più importante della Campania per numero di cantine operative, oltre 150, ovvero poco meno della metà del totale regionale. L’incontro e dibattito con i produttori, sarà moderato dal giornalista e gastronomo Luciano Pignataro. Il 28 ottobre, tra l’altro, è il giorno di uscita delle principali guide del vino italiane, che anche per il 2017 sono concordi nel premiare l’Irpinia con le sue tre denominazioni di punta, che si confermano tra le eccellenze italiane del vino.

 

 

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