Etiopia: percorso tra spezie e souvenir

Addis Abeba è la capitale dell’Etiopia e, a dispetto di quello che si può pensare, se amate il divertimento e fare le ore piccole nei locali, qui vi troverete benissimo. La città, infatti, è ricca di bar e club aperti tutta la notte dove non potrete non distrarvi e cogliere, nello stesso tempo, tutte le sfumature delle tradizioni locali. Per giungere da queste parti, bisogna chiedere il visto all’Ambasciata di Etiopia a Roma. Quello turistico, invece, si può ottenere all’arrivo all’aeroporto. In tale angolo di Africa sono necessarie delle vaccinazioni e per stare più tranquilli, dovrete effettuare la profilassi antimalarica per le zone fuori dalla capitale e al di sotto dei 2.400 metri. Vi servirà pure quella contro la febbre gialla, per chi transita da altri paesi africani. Sono consigliabili, poi, quelle contro tifo ed epatite A e B. Per quanto riguarda, il fuso orario dovrete spostare le lancette delvostro orologio di due ore in avanti rispetto all’Italia.

Mai tornare dall’Etiopia senza souvenir e spezie che sono un must, hanno costi contenuti e difficilmente si possono trovare in altri luoghi. Tipici sono ad esempio, i gioielli che le donne amano particolarmente. Ecco, quindi, che non vi mancheranno ambre antiche, avori, argenti e materiali pregiati in quantità.Ogni tribù si differenzia anche per i monili che indossa, per gli orecchini e i ciondoli in particolare. Ognuno di questi prodotti assume una simbologia particolare tutta da scoprire.

Se vi capiterà di visitare Lalibela, non potrete rientrare a casa senza una croce ortodossa. Potrete usarla come gioiello o appenderla al muro. L’incenso, puro, naturale e senza profumazioni aggiuntive, viene quasi sempre venduto in confezioni di carta e se ne trovano diversi tipi. Le spezie, infine, sono da provare, come il Berberè che è composto da una miscela a base di cardamomo, cumino, pepe, zenzero e cannella. Si tratta di un ingrediente base della cucina etiope.

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