Catanzaro, non solo mare

Catanzaro si distende su uno stretto nastro di terra che misura solo trenta chilometri e si affaccia da una parte sul mar Tirreno, dall’altra sul golfo di Squillace e sullo Ionio. Il suo litorale in piena estate diventa uno dei più popolati d’Italia. Ma Catanzaro non è solo spiagge e mare. Il patrimonio culturale è ricco…

In pieno centro città è nato una nuova realtà attraverso il recupero di un antico palazzo trasformato in Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Marca), polo espositivo multifunzionale che si propone come spazio vivo e attivo, in cui possono convivere testimonianze e linguaggi artistici diversi, da quelli dell’arte antica alle tendenze più attuali. Al piano terra il museo ospita la pinacoteca e la gipsoteca provinciali, con una collezione permanente di opere che vanno dal XVI al XX secolo. Al primo piano è conservata la collezione di Mimmo Rotella, il più celebre degli artisti catanzaresi, mentre il seminterrato è aperto al contemporaneo e alle esposizioni temporanee.

A breve distanza da Catanzaro Marina c’è il Parco Archeologico di Scolacium, una vasta area dove sono state restituite alla luce le vestigia della città romana sorta sulla greca Skilletion. Dalla parte opposta della città, verso nord, nella frazione di Siano, c’è il Podere delle Carrozze. E’ proprietà del barone De Paula, che ha fondato qui un originale museo in cui è custodita una collezione di 25 carrozze d’epoca acquistate in diverse parti del mondo e risalenti a varie epoche comprese tra il XVII e il XIX secolo. Tra i pezzi forti dell’esposizione c’è il calesse di Rossella O’Hara, proprio quella che in Via col vento faceva la spola tra la tenuta di Tara e quella dei Wilkes, Le dodici querce. Insieme alle carrozze, non mancano poi gli accessori per il trasporto a traino e per le cavalcature: frustini, fanali, selle, trombe e corni, cilindri da cocchiere, lanterne nonché valigie in pelle, di grandi e piccole dimensioni. Dalle carrozze alle Lambrette, quelle conservate in un altro singolare, piccolo museo situato a Soveria Simeri, paese di collina dalla posizione privilegiata, a metà strada tra la costa ionica e le pendici della Sila. Qui grazie a don Andrea, il parroco del paese, sono stati riportati all’antico splendore diversi di questi antenati degli attuali scooter , a partire dai primi modelli del 1947.

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