I Masai: pastori d’Africa, tra Tanzania e Kenya

Vivono a contatto con la natura e ogni più picccolo rumore della savana per loro non è misterioso: con i loro abiti a fondo rosso realizzati da vecchie stoffe, riescono ad apparire anche piuttosto eleganti i Masai e, del resto, ad arricchire la loro figura ci sono anche decine di monili e accessori prodotti a mano con coloratissime perline. Questi pastori d’Africa, arrivarono in Kenya e Tanzania dalla regione del Nilo sudanese nel lontano XVIII secolo e, immediatamente, su di loro si svilupparono una serie di leggende metropolitane che, però, evitarono che fossero deportati come schiavi. Tutti credevano che fossero molto temibili, ma ben presto la peste bovina che uccise gran parte del bestiame, li costrinse a ritirarsi in appezzamenti di terra limitata, visto che quasi tutte le aree da loro occupate, diventarono riserve faunistiche o fattorie. Oggi i Masai sono divisi in gruppi e, ogni quindici anni circa, avviene con una solenne cerimonia di iniziazione il passaggio da una fase all’altra. I più potenti sono quelli inseriti nel gruppo dei guerrieri, i moran.

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