Roma, città d’arte e musei

 

Che la Città Eterna sia la culla dell’arte italiana e, soprattutto della sua storia è cosa risaputa, tanto che non basta assolutamente un weekend per scoprine buona parte di angoli unici e scorci suggestivi. Qualche giorno è utile, però, a studiarne l’essenza, ad innamorarsi delle sue atmosfere e a sognarne un ritorno, anche senza gettare la classica monetina nella Fontana di Trevi all’indietro, che si dice assicuri un altro viaggio nella Capitale. Nota pure per i suoi musei, non manca di dare ampio spazio alla modernità con due strutture molto innovative in questo senso. Andiamo a vedere quali.

Il MACRO, Museo d’Arte COntemporanea, è sorto nella sede del complesso ottocentesco dell’ex Mattatoio. Un luogo importante, perché considerato uno dei pregevoli esempi architettonici di trasformazione dal periodo classico a quello contemporaneo. Una sorta di “archeologia industriale”. Due le parti che lo compongono, Macro Testaccio e Nuovo Macro per accogliere al meglio tutte le nuove espressioni artistiche, nazionali e internazionali. L’altro complesso è il MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, tutto votato verso la creatività. In questo senso, quindi, resta un laboratorio di idee e di esperienze artistiche oltre che edificio per la conservazione e la valorizzazione del settore.

Quest’ultimo museo, si trova nel quartiere Flaminio e l’opera architettonica di grande valore, è stata disegnata da Zaha Hadid.  E’ suddiviso in due parti. Il primo, MAXXI architettura, è dedicato quasi del tutto alla diffusione della conoscenza della storia dell’architettura e a quella più attuale. Sono benvenute, quindi, le nuove tendenze e i progetti dei giovani emergenti. In MAXXI Arte, invece, si mette in primo piano l’arte italiana con le sue espressioni più elevate. Un tour di tali strutture, durante un vostro viaggio, quindi, non può che essere davvero interessante. E’ chiaro che, per poter includere anche i musei, la vostra vacanza dovrà essere un po’ più lunga, ma per Roma prendetevi qualche giorno in più e studiatene i molteplici aspetti.

Curiosità insolite

Per chi ha più tempo, comunque, la città conserva anche meraviglie insolite. Una su tutte è rappresentata dall’orologio ad acqua del Pincio. Realizzato dal dominacano Giovan Battista Embriaco e dall’architetto Gioacchino Ersoch, riguarda una piccola torretta posta al centro di una fontana. Formata di ghisa e inserita nell’ambiente, ha un cofanetto trasparente al centro a mostrare un complesso marchingegno idraulico che fa funzionare l’orologio. Un altro esempio è la porta magica di Piazza Vittorio. In pratica è l’ultima rimasta a Villa Palombara e gli amanti dell’esoterico l’adorano.  Protetta da due statue del dio egizio Bes racchiude un messaggio in codice di cui si sa poco. Si dice che trasformerebbe i metalli nell’oro. Al centro del giardino dentro la piazza fa parte della struttura creata dal marchese Palombara verso la metà del 1600. Un tempo era una bella villa di questo noto alchimista dell’epoca. La leggenda dice che un giorno alla villa di lui arrivò un pellegrino che chiese riposo nel suo giardino. Lui accettò e l’uomo iniziò a toccare le erbe presenti per poi sparire immediatamente. Si lasciò dietro polvere d’oro e un foglio con delle iscrizioni che il marchese decise di mettere nella porta.

 

 

 

 

 

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