Racconti di viaggio: a vele spiegate verso Taha’a

Dovevamo svegliarci alle otto questa mattina e, invece, eccoci qua già in piedi alle sette, dato che la cabina molto graziosa della barca sulla quale ci troviamo si illumina praticamente all’alba. E poi siamo felici perché una nuova avventura ci aspetta. Martine e Claude, del resto, hanno già iniziato con i preparativi per la nostra partenza alla volta di Taha’a. Il viaggio dura quattro ore e si tratta di un vero inferno perché il mare è mosso e nonostante io e mio marito non abbiamo grossi problemi, di solito, siamo costretti a lasciarci consigliare per l’assunzione di una pastiglia che, poi, ci darà sonnolenza per molto tempo. Le acque blu di Taha’a però ripagano dalle precedenti fatiche e ci concediamo un bagno ristoratore. Dopo un sonno profondo dato dall’effetto del farmaco, riprendiamo a spostarci verso un altro motu vicino dove rinfrescarci e trascorrere la notte. A proposito, ci troviamo in Polinesia Francese, in coppia e stiamo realizzando il nostro sogno di vedere uno dei luoghi più belli del globo. Nessuna aspettativa disillusa, i colori sembrano davvero rubati alla tela di un pittore. Abbiamo speso al meglio i nostri soldi.

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La “Vucciria” di Renato Guttuso e lo splendore di Palazzo Steri

Il Palazzo Chiaramonte, conosciuto come Steri, cioè palazzo fortificato, si trova in Piazza Marina a Palermo e costituisce uno dei luoghi simbolo dell’intera città, per bellezza e storia. All’interno di questo edificio splendido, che domina la zona e che rievoca al primo sguardo secoli di vicende che hanno interessato il capoluogo siciliano, sono custoditi ben sette secoli di arte della Trinacria. Fondato nel Trecento, non riporta soltanto oggetti del periodo ed è legato profondamente ai suoi fondatori, gli stessi Chiaromonte. Si possono, infatti, notare testimonianze legate alla stagione dei re aragonesi, a quella oscura dell’Inquisizione Spagnola, fino ad arrivare agli Anni Cinquanta del Novecento. In quella importante occasione, infatti, l’intera costruzione  fu interamente restaurata grazie all’intervento degli architetti Roberto Calandra e Carlo Scarpa. Attualmente è sede istituzionale dell’Università di Palermo.

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