Vita marina nella costa meridionale del Kenya

Chi giunge in luoghi dell’Africa come il Kenya o la Tanzania, di solito, dedica gran parte della propria vacanza ad un avventuroso safari. Per noi occidentali, infatti, non è facile vedere così da vicino, seppure all’interno di jeep o pullman schermati in grado di proteggere da eventuali pericoli, animali in libertà e l’esperienza può diventare davvero tanto intensa ed importante da essere ricordata per gran parte della vita. Tuttavia, nella parte meridionale del Paese, le acque tiepide dell’Oceano Indiano, ospitano una variegata ed interessante fauna marina e, a dispetto da quanto a volte si dice, possono essere considerate tra le migliori al mondo per quanto riguarda le immersioni e lo snorkeling.

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Ritmi, danze e cucina delle Seychelles

Quando si pronuncia la parola Seychelles, l’effetto è immediato e lo stesso vale per altri paradisi come Polinesia, Mauritius e Maldive, tanto per fare qualche esempio, in quanto simbolo di mondi tropicali dedicati a pochi e dove trovare un totale relax fra acque cristalline e sabbia dorata. Oggi, per fortuna, queste mete sono raggiungibili più o meno da tutti; magari qualcuno dovrà compiere qualche sforzo economico in più o raccogliere del denaro per una quantità maggiore di tempo, ma per una vacanza tanto sognata vale certamente la pena di fare un sacrificio. Se parliamo, ad esempio, proprio delle Seychelles, dopo averne decantato spiagge e paesaggi, bisogna puntare l’attenzione pure su altri aspetti spesso tralasciati, ma non certo di minore importanza, come le danze e la cucina.

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La Route 66, la “strada madre”

La chiamava così lo scrittore John Steinbeck, “la strada madre” ed è facile immaginare l’atmosfera romantica che riguardava la Route 66, quando rappresentava la “Terra Promessa” verso la tanta agognata California. Percorreva, infatti, ben 3860 chilometri da Chicago a Los Angeles e intorno ogni ristorante o motel aveva un design e un carattere ben definito. Nel 1984 però, ebbe termine la costruzione della I-40, trasformandola in una strada secondaria e non più nella nazionale highway dove i più restavano imbottigliati per ore, ma altrettanti la consideravano una via immersa nel verde e ricca di suggestioni.

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