Turismo ecosostenibile, ecologia in valigia

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Semplici modi di divertirsi e comportamenti innocenti in vacanza possono risultare molto dannosi e avere pessime ripercussioni sull’ambiente. E’ sempre più fondamentale, oggi, essere consapevoli sullo stato di salute dell’ambiente in relazione ai nostri stili di vita in vacanza. Non sono solo i governi a poter risolvere il problema, infatti, ma anche il singolo può e deve fare la differenza.

Che siano settimane bianche, zaini in spalla, spiagge o crociere, ci sono dei punti cruciali a cui dobbiamo dobbiamo prestare attenzione prima di fare le nostre più semplici scelte. Così facendo daremo l’imput ad un turismo più benevolo che non abbia un cattivo impatto sulla società, la cultura e gli abitanti delle località dove andiamo.

Negli ultimi tempi c’è stata una vera e propria democratizzazione dei viaggi. In questa dinamica hanno fatto la differenza paesi come la Cina e l’India, protagoniste di un enorme progresso economico e tecnologico che ha incrementato il loro turismo in entrata e in uscita.

Da questo progresso, e dall’avvento dei voli low cost, quindi, sono nati i primi segnali. Senza parlare delle enormi quantità d’acqua che vengono sprecate dai villaggi turistici per fontane, giochi d’acqua o piste da sci con la neve artificiale, quando spesso, nel villaggio accanto c’è chi muore di sete e gli agricoltori non sanno come annaffiare i propri orti.

La responsabilità di questi errori madornali nella gestione del turismo non la hanno solo i turisti, ma anche i gestori dei luoghi turistici e gli abitanti della zona.

Si tratta di un dialogo mancato tra le tre parti, che porta i turisti a viaggiare in luoghi tutti uguali, con hotel identici e viaggi tutti simili, dimenticando il significato di identità e rispetto.

Secondo gli esperti, quello che dovremmo davvero cercare di fare ogni volta che viaggiamo è soggiornare in famiglie anzichè negli hotel, cosicchè i soldi che spendiamo realmente restano per il 100% sul posto, in cambio di una vera full immersion nella cultura del luogo.

E’ possibile indirizzare un cambiamento partendo proprio dalle reali esigenze di ognuno, con la consapevolezza che a sfruttare il pianeta per il nostro svago, chi ci perde siamo sempre noi.

Foto | Flickr

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