Viaggi fuori dall’Europa bloccati, tour operator in crisi

L’estate del 2021 doveva rappresentare il momento della svolta e della ripartenza generale per tutti nel settore del turismo: quella che si sta rivelando con molta probabilità la quarta ondata della pandemia di coronavirus nel mondo sta mettendo in crisi i tour operator che si trovano bloccate le possibilità di creare viaggi fuori dall’Europa che interessino eventuali turisti.

Turismo internazionale in crisi

Qualsiasi sia la persona appartenente a questo settore che viene contattata le risposte ottenute in merito alla situazione sono generalmente le stesse: si fa fatica ad organizzare viaggi soprattutto al di fuori dell’Europa, dove le garanzie per i turisti sono minori e le possibilità di viaggiare in sicurezza non possono essere comparate a quelle presenti in Europa, nonostante il rialzo dei contagi. Si pensava che dopo l’annus horribilis del 2020, il vaccino potesse dare una spinta in più a tutto il mercato: non si era ancora sono fatti i conti con la variante Delta che in diversi parti del mondo, partendo dall’India dove ha avuto origine, si è man mano distesa macchia d’olio dovunque.

Insomma, sebbene il turismo in Italia sia ripartito l’abbia fatto essenzialmente in modo abbastanza proficuo, dando modo agli albergatori e ai gestori di poter ripartire in modo abbastanza positivo, per ciò che concerne i viaggi internazionali le difficoltà si sentono ancora e non sembra essere così scontato il loro superamento.

Soffre il turismo a lunga percorrenza

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A soffrire tanto è il turismo  a lunga percorrenza, ovvero quello che organizza viaggi al di fuori dell’Europa e che una volta puntava alle foreste africane e ai mari asiatici per offrire ai propri clienti ciò che di meglio queste terre ricche di divertimento avevano da offrire. I tour operator specializzati in viaggi extraeuropei non sanno dove sbattere la testa: chiedono al Governo di tener conto della loro situazione, chiedono ancora che non vengano sospese tutte quelle iniziative legate al loro sostentamento e che la compagine governativa decida di eseguire una moratoria sulla cassa integrazione e sul blocco dei licenziamenti.

Quello che viene sottolineato è che tutti i turisti che si stanno muovendo da soli verso le Maldive, Messico e Caraibi lo fanno in contravvenzione di quelle che sono le disposizioni ministeriali, dato che la normativa attuale consente di dare vita sole viaggi realizzati verso stati che fanno parte dell’accordo di Schengen e, e ancora Regno Unito, Andorra, il Principato di Monaco, Israele, il Ruanda, la Corea del Sud, il Giappone, Singapore, la Thailandia, il Canada e la Nuova Zelanda.

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