Sri Lanka: itinerario alla scoperta dei segreti del tè

Davanti ad una fumante tazza di, mentre fuori c’è freddo e nevica, difficilmente la mente inizia un viaggio immaginario alla ricerca dei meravigliosi luoghi dove è prodotto e ha avuto origine, soprattutto se non si è dei navigati intenditori. Un vero viaggiatore, tuttavia, ha sempre un animo curioso e non disdegnerebbe di certo una vacanza alla scoperta dei segreti della gustosa bevanda. La meta da preferire, in questo senso è lo Sri Lanka, ricco tra l’altro di cultura e monumenti , la famosa ex Ceylon, dove è stato coltivato per la prima volta  presso i giardini botanici di Peradeniya. Nel 1824, infatti, un gruppo di piante sono state importate dalla Cina e, pochi anni dopo, anche da Assam in India. Fu un proprietario terriero scozzese James Taylor, però, a seminare del, proprio nei terreni dedicati al caffè e a dare vita ad un commercio molto fiorente nella zona. Una storia qualunque se vogliamo che, però, ha dato vita ad un fiorente commercio importante per l’area.

Nel 1965 Ceylon superò l’India diventando  il più grande esportatore di tè al mondo. I migliori della zona sono noti come “High Grown” e provengono dalle piantagioni situate a quote superiori a 1200 m, dove il clima ha un effetto determinante sulla qualità. I più raffinati, maturano nella stagione dei venti secchi e il tè assume il suo caratteristico sapore rinfrescante. Quelli dell’area occidentale, invece, mostrano la loro qualità intorno a gennaio, dopo il passaggio del monsone di nord-est. Per i turisti non è difficile vedere le coltivazioni, magari nella zona di Kandy, in determinati periodi. Certo le strade per spostarsi non sono sempre agevoli e i tempi piuttosto lunghi, ma ne vale la pena. Nel corso di tour di questo tipo, organizzabili pure direttamente in loco, si scoprono anche le attigue fabbriche con il processo di raccolta e di lavorazione, fino al prodotto finale.

Le fasi di passaggio dalla pianta alla tazzina del degustatore hanno dunque una durata di 24 ore, un viaggio affascinante non privo di sapori tipici. Prima che però il venga commercializzato possono trascorrere pure parecchi mesi. In realtà, l’arbusto in questione è proprio un albero sempreverde dal nome di Camellia cinese che potrebbe arrivare ai 10 metri senza potatura. Questa operazione, però, deve essere eseguita perchè porta alla crescita ripetuta di germogli. Il tè è venduto all’asta a Colombo ai commercianti, mentre la qualità pura e non miscelata, invece, si trova nei negozi e botteghe locali. Non perdete una visita nel Ceylon Tea Museum e se optate per questa meta, cercate di prenotare in anticipo per trovare offerte vantaggiose o qualche pacchetto turistico interessante.

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Quel che è sicuro è che questa visita è importante, perché parliamo di un vero simbolo dello Sri Lanka, oltre che di una bevanda deliziosa. In loco se ne possono acquistare diverse varietà e gusti, senza spendere tanto. Molto forte va quello al gelsomino o il classico al limone e per gli indecisi non mancano chiaramente le degustazioni, soprattutto dentro le fabbriche.

Sri Lanka: guida Bradt. Si ringrazia la casa editrice fbe-edizioni

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