Messico: tra deserti e foreste tropicali

Due sono le cose più note ai turisti che scelgono il Messico, come meta di viaggio: le rovine risalenti al periodo Maya e le splendide spiagge. Tuttavia, questo tratto di mondo ha davvero tanto altro da offrire e, in questo senso, potrebbe stupirvi la varietà di paesaggi meravigliosi e sempre diversi che lo riguardano. Nonostante le serie minacce all’ambiente, in ogni caso, resta una delle tre nazioni più ricche della Terra in tema di flora e fauna. Vi si trovano almeno 30.000 specie diverse di piante, 450 mammiferi differenti  e 1000 tipi di uccelli. Il Messico, quindi, è da tempo diventato il paradiso dei naturalisti, soprattutto per la sua differenza di ambienti, di vulcani innevati, di mangrovie e foreste tropicali intervallate da deserti. Il tutto senza dimenticare che parliamo della seconda barriera corallina del mondo.

Più della metà del territorio del Messico, comunque, è classificato come arido, con un 30 per cento semi-arido e, in questo senso, i deserti e le steppe non mancano di certo. Il più importante deserto e l’unico reale in fondo è quello di Altar nella zona nord-occidentale di Sonora. Le zone umide, invece, comprendono stagni, paludi di mangrovie e lagune costiere, ma il rischio è che possano scomparire velocemente perchè ogni anno vengono sottratti all’area tratti di terra, per via dell’inquinamento e dell’urbanizzazione. Nelle saline dello Yucatàn è incredibile lo spettacolo offerto dalle colonie di fenicotteri. Le coste del Messico raggiungono almeno 10.000 chilometri di lunghezza. Sull’Atlantico spiccano isolotti e promontori, mentre sull’Atlantico la costa è abbastanza sabbiosa.

Il Messico è anche terra di montagne, con più della metà del territorio che supera i 1000 metri sopra il livello del mare. La foresta equatoriale, infine, è il più ricco habitat del Pianeta Blu e qui, tali zone ospitano anche pappagalli tucani, giaguari e il quetzal, l’uccello sacro per i Maya.

Fonte: guida Messico. Si ringrazia la casa editrice Mondadori

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